La sede dell’incontro tra Trump e Putin è ancora incerta. Al momento sarebbero in lizza Ungheria, Svizzera, Italia ed Emirati Arabi. La premier italiana Giorgia Meloni sarebbe stata contattata sia dal presidente statunitense che dal Segretario di Stato Marco Rubio, e avrebbe dato la sua disponibilità ad ospitare il vertice. Fox News ha rivelato che il Paese di Orban sarebbe la prima scelta russa. L’agenzia di stampa russa Tass ha smentito la “candidatura” di Roma. “Non sarà in Europa”, ha affermato una fonte, sottolineando che il “Vecchio Continente” non è stato preso in considerazione. In queste ultime ore starebbero crescendo le quotazioni della location emiratina. L’ultimo “penultimatum” del tycoon è scaduto ieri.
Bloomberg sulla proposta di accordo tra Usa e Russia
“Washington e Mosca stanno cercando di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina che consoliderebbe l’occupazione russa dei territori conquistati durante l’invasione militare”, secondo Bloomberg. “Putin sta chiedendo all’Ucraina di cedere alla Russia l’intera area orientale del Donbass, oltre alla Crimea, che le sue forze hanno annesso illegalmente nel 2014. Ciò richiederebbe al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di ordinare il ritiro delle truppe dalle parti delle regioni di Lugansk e Donetsk ancora controllate da Kiev”, ossia le città di Sloviansk, Kramatorsk, Pokrovsk e Kostiantynivka, “consegnando alla Russia una vittoria che il suo esercito non è riuscito a ottenere militarmente dall’inizio dell’invasione su larga scala nel febbraio 2022”, si legge sulla testata statunitense. Gli Usa starebbero lavorando per ottenere il consenso degli ucraini. In cambio, “la Russia interromperebbe la sua offensiva nelle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhia lungo le attuali linea del fronte”, rinunciando alle città capoluogo di Kherson e Zaporizhzhia.
Telefonata Xi Jinping-Putin
Il presidente cinese, Xi Jinping, ha detto in una telefonata al suo omologo russo Vladimir Putin, che “la Cina vorrebbe che Russia e Stati Uniti mantenessero i contatti, migliorassero le loro relazioni e promuovessero una soluzione politica per la crisi ucraina”. Pechino “continuerà a promuovere colloqui di pace”. Anche il primo ministro indiano Narendra Modi ha fatto sapere di avere parlato al telefono con il capo del Cremlino e di averlo ringraziato per aver condiviso gli ultimi sviluppi sulla situazione in Ucraina. Il ministero degli Esteri indiano ha riferito che Modi ha invitato Putin a Nuova Delhi per il 23° vertice annuale India-Russia che si terrà alla fine dell’anno.
Una pausa nel conflitto in Ucraina, a tre anni mezzo dall’invasione russa, potrebbe essere vicina. A sostenerlo è il premier polacco Donald Tusk, dopo una conversazione telefonica con Zelensky. “Ci sono alcuni segnali, intuiamo, che forse un congelamento del conflitto, non voglio dire la fine, ma un congelamento del conflitto sia più vicino che lontano”, ha dichiarato Tusk nel corso di una conferenza stampa. “Ci sono speranze in questo senso”.
Summit dei ministri del Triangolo di Lublino
I ministri degli Esteri del Triangolo di Lublino, un formato di cooperazione regionale tra Polonia, Ucraina e Lituania, nonché Romania e Moldavia, hanno discusso di sicurezza regionale e di misure contro la disinformazione russa.
Alla riunione, ospitata dal ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha e tenutasi ieri nella città ucraina di Cernivci, hanno partecipato i capi delle diplomazie romena e moldava, rispettivamente Oana Toiu e Mihai Popsoi, mentre i loro colleghi polacco e lituano, Radosław Sikorski e Kestutis Budrys, hanno presenziato online. Sikorski ha evidenziato “l’importanza della cooperazione in materia di sicurezza energetica, la necessità di istituire un centro mediatico in Polonia e il sostegno all’Ucraina e alla Moldavia nel loro percorso verso l’Ue”.
Per Sybiha, il summit congiunto dei due formati è stato organizzato per rafforzare la loro sinergia e confermare che la sicurezza delle regioni del Mar Nero e del Baltico è indivisibile. Il Triangolo di Lublino è stato istituito il 28 luglio 2020 per rinsaldare la cooperazione.