Ambiente

Il killer degli alberi

di Redazione -


In occasione della Giornata degli Alberi, emerge forte una minaccia per il nostro patrimonio forestale. E SOS per l’insetto killer che ha già colpito 14 milioni di piante, specie nella fascia alpina, a causa dei cambiamenti climatici. Lo denunciano Coldiretti e Federforeste, raccontando i dettagli di una sorta di pandemia arborea che si svolge con modalità opposte a quelle che abbiamo imparato a conoscere riguardo al Coronavirus: il Bostrico Tipografico avanza rapidamente sugli abeti indeboliti con l’aumento delle temperature, mangiando letteralmente il tronco delle alberature. Si infila infatti sotto la corteccia, dove scava intricate gallerie che interrompono il flusso della linfa in particolare negli abeti rossi, ma aggredendo anche il larice, l’abete bianco e il pino silvestre, che conduce a morte nel giro di poche settimane.
Un’invasione scatenatasi a causa della presenza di una grande quantità di legname ancora a terra nelle zone più impervie colpite dalla tempesta Vaia, ove questo insetto di forma cilindrica e di colore bruno, lungo circa cinque millimetri, ha cominciato a riprodursi a un ritmo sempre più preoccupante, partendo dai tronchi a terra e infettando poi le piante ancora in piedi.
In primavera, con il tempo più mite, i maschi del Bostrico sono entrati sotto la corteccia delle piante e si sono accoppiati con le femmine che scavano nel legno gallerie lunghe fino a 15 centimetri, dove depongono in media ottanta uova dalle quali escono larve che, a loro volta, creano cunicoli di 5 o 6 centimetri per nutrirsi e crescere, generando una catena della morte per le piante e rendendone inutilizzabile il legno.
Un intero ecosistema forestale sotto attacco, in uno scenario che Coldiretti definisce, con oltre 11 milioni di ettari di foreste molto vulnerabili, privo di un’opera di prevenzione a causa dell’incuria e dell’abbandono. Per il quale rinnova la richiesta di un intervento strategico nazionale che contrasti l’allontanamento dalle campagne e valorizzi la gestione del territorio. Una minaccia diretta, alla fine, al settore del legno per il quale l’industria italiana è la prima in Europa ma importa dall’estero più dell’80% del legname necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento, per un importo di 4,8 miliardi nel 2021.
Sempre più centrale, allora, richiamare in Italia l’importanza del nostro patrimonio verde. Oggi lo fanno, dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Reggio Calabria e in collegamento con le 14 Città Metropolitane d’Italia, Unicef Italia e Earth Day Italia con l’evento “Alberi: linfa della Città”, durante il quale saranno premiati i giovani che hanno lavorato all’ideazione di progetti innovativi di sviluppo sostenibile in vista della COP27, in un percorso avviato nello scorso mese da 100 di loro, provenienti da diverse regioni italiane e incontratisi virtualmente per analizzare la situazione ambientale dei loro territori sulla Q-City Platform 4.0 realizzata da IAIA Italia. Idee e pensiero sostenibile finiti in un report arrivato alla COP27 e lì consegnato dal nostro ministero dell’Ambiente come buona pratica per il dialogo intergenerazionale sul climate change.
Una chance per il Pianeta, grazie ai giovani. “I deludenti risultati della COP27 – sottolinea Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia- dimostrano ancora una volta che il cambiamento di cui l’umanità ha sempre più urgente bisogno può venire solo dal basso per avere la meglio su questa drammatica crisi”.


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