Cronaca

Il killer delle prostitute che vuole passare per pazzo

di Rita Cavallaro -


Il killer delle prostitute che vuole passare per pazzo. Verrà depositata domani la perizia psichiatrica su Giandavide De Pau, il criminale che il 17 novembre 2022 uccise tre donne in poche ore, seminando il terrore nel quartiere Prati.
Una valutazione che i giudici della Corte d’Assise di Roma hanno affidato ormai da mesi ai periti Eugenio Aguglia, Roberto Catanesi e Gabriele Mandarelli, chiamati ad accertare se De Pau fosse capace di intendere e di volere quando ha massacrato Li Yanrong, Xiuli Guo e Martha Torres Castano. Con le tre prostitute aveva fissato per tempo gli appuntamenti e, al culmine dei rapporti sessuali, le ha accoltellate con ferocia.
L’assassino ha perfino filmato con il cellulare il delitto delle cinesi, dimenticando sulla scena del crimine il telefonino che restituisce l’audio dell’uccisione efferata. A quel punto ha chiamato la sudamericana Torres Castano per un incontro e l’ha uccisa non appena la vittima ha aperto la porta di casa. Quindi è fuggito, nascondendosi per giorni finché gli investigatori non erano riuscito a catturarlo. In quella latitanza in cui ha incontrato altre donne, è andato in discoteca e forse era pronto a ripetere il crimine.
Insomma, un impianto di prove granitico, che non permette libertà di manovra alla difesa del killer, se non il tentativo di giocare la partita sulla mente dell’assassino. Al punto che i giudici hanno affidato la perizia psichiatrica, che avrebbe dovuto essere consegnata il 4 giugno scorso dai periti, ma ad allungare i tempi è stata la concessione di una risonanza magnetica, a cui De Pau è stato sottoposto dopo che il consulente tecnico della difesa, Stefano Ferracuti, ha manifestato l’esistenza di alcune atrofie che avrebbero potuto determinare l’incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti.
E ancora un nuovo rinvio c’è stato il 3 luglio, quando è emerso che i periti necessitavano di altro tempo per alcuni approfondimenti neurologici e psicologici. Poi altri accertamenti in carcere, tanto che, di proroga in proroga, il deposito della perizia è atteso per domani, mentre l’udienza per la discussione in aula è fissata all’11 settembre. Un percorso a ostacoli per le famiglie delle vittime, assistite dai consulenti tecnici dell’Associazione nazionale vittime vulnerabili, i professori Vincenzo Mastronardi, Michele Di Nunzio, Stefano Zago, che sul comportamento di De Pau si sono sempre espressi per palese simulazione, alla luce dei test mentali discussi precedentemente nell’aula bunker di Rebibbia.
Per gli esperti della parte civile i più sofisticati accertamenti, anche mediante risonanza Magnetica Nucleare, non sono mai automaticamente espressione di infermità di mente sia totale che parziale, come sostiene d’altronde la Corte di Cassazione nella pronuncia 11897/2019. Senza contare che la mente criminale di De Pau, ritenuto stretto collaboratore del Boss Michele Senese, sarebbe simile a quella del serial killer Donato Bilancia, l’assassino seriale delle prostitute al quale lo stesso De Pau, come risulta agli atti del processo, sostiene di ispirarsi.
Non è un caso che, dopo aver ucciso le due cinesi, l’uomo si sia diretto a casa della sudamericana per ucciderla con le stesse modalità. Insomma, per Mastronardi, Di Nunzio e Zago, De Pau mostra le caratteristiche di uno “spree killer” o “killer per baldoria”. Dunque sarebbe tutt’altro che incapace, ma soltanto malvagio. 


Torna alle notizie in home