Cultura & Spettacolo

IN LIBRERIA – Brivido Holly dal King dell’orrore

di Eleonora Ciaffoloni -


È il solito Stephen King, quello che a 76 anni e con oltre 80 libri all’attivo riesce ancora a tenerci con il fiato sospeso e lo fa anche con il suo ultimo romanzo Holly (2023), tradotto da Luca Briasco e edito da Sperling & Kupfer: un ritorno in grande spolvero per una storia magnetica. Storia che inizia con la scomparsa di una bambina, Bonnie Dahl, e la chiamata di Penny Dahl, una madre alle prese con una tragedia che si appella all’agenzia Finders Keepers nella speranza di poter ritrovare la figlia. A rispondere è Holly Gibney. L’investigatrice non è incline ad accettare il caso: è in ferie e la madre, con cui ha sempre avuto una relazione complicata, è appena morta. Tuttavia, sono gli imprevisti – il suo socio, Pete, è bloccato per aver contratto il Covid – e l’istinto a portarla sul caso della piccola Bonnie.

È stata la voce della signora Dahl a convincerla e a farle intraprendere un viaggio che farà restare il lettore con il cuore in gola. A intersecarsi nella storia ci sono anche Rodney ed Emily Harris, due ottantenni che vivono a pochi passi da dove la bambina è scomparsa. La coppia rappresenta il ritratto della famiglia borghese: sposati da una vita, professori universitari emeriti, che vivono in una casa ordinata e piena di libri. Dolce dimora in cui, però, sembra celarsi un segreto che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie. Una coppia infrangibile, fredda e, almeno all’apparenza, inattaccabile e per cui Holly dovrà fare appello alle sue più grandi doti di investigatrice. Un giallo come tanti altri, quindi. E invece no: anche se in questo nuovo romanzo del maestro King non vi è del soprannaturale, sono altri gli elementi che rimandano all’orrore, alla tensione palpabile e al brivido. Perché non vi è nulla di più pauroso di una storia fantasiosa che si avvicina così tanto alla nostra realtà.

Quella raccontata da Stephen King con Holly è una storia vera, o meglio, reale. Parla di una ragazza “normale” con problemi di interazione sociale e un’esistenza banale. Parla di problemi reali: da quelli relazionali e familiari a quelli dell’attualità – Covid, ad esempio – che ci portano dentro una storia che, seppur creata ad arte, ci mette a contatto con il comune e il vivere quotidiano. Una scelta felice per King, che con il racconto accompagna i suoi lettori a toccare un mondo (il nostro) in cui accadono i fatti più terribili, molto più difficili da digerire di quelli di fantasia. Sono 500 pagine che, vi assicuro, voleranno.


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