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Il Milan conquista lo scudetto dopo undici anni

I rossoneri la spuntano col Sassuolo, inutile la vittoria interista con la Samp. In coda, la Salernitana perde in casa ma si salva grazie al pareggio del Cagliari a Venezia

di Giovanni Vasso -


Il Milan conquista il 19esimo scudetto della sua storia. A Reggio Emilia, i rossoneri di Stefano Pioli regolano senza sforzo la pratica Sassuolo, con due reti di Olivier Giroud e una di Franck Kessie. Tutte nel primo tempo, per uno 0-3 che fa esultare il popolo milanista, da troppo tempo all’asciutto di successi e soddisfazioni. Ottantasei punti in classifica bastano, ai rossoneri, per tornare a sorridere.
Una soddisfazione doppia, per i tifosi del Diavolo. Perché hanno scucito lo scudetto dal petto degli odiati cugini dell’Inter che, fino alla fine, hanno tentato di difendere il titolo conquistato la stagione scorsa. Un successo nerazzurro sarebbe stato storico, sarebbe stato quello della seconda stella. Per cucirsela sul petto, gli interisti dovranno aspettare ancora: il 3-0 in casa contro la Sampdoria (Perisic e doppietta Correa), non è bastato a ostacolare la marcia del Milan verso un successo che mancava da undici anni.
La grande festa ha tinto di rosso e di nero piazza Duomo. Una folla, di quelle inarrestabili, festose, gioiose. Trentamila tifosi hanno invaso il centro di Milano, intonando i canti del trionfo rossonero. Come non accadeva da tanti, troppi anni. Come ai tempi belli. E a proposito di anni d’oro, il successo milanista in campionato è stato salutato con soddisfazione anche dal più vincente (e amato) dei presidenti rossoneri, oggi munifico patron del piccolo Monza che sogna la Serie A, Silvio Berlusconi. “Questa sera il mio cuore esulta come quello di ogni tifoso rossonero – ha affermato il Cav -. È una profonda emozione rivedere lo scudetto sulle maglie del Milan. La squadra italiana che ha più prestigio nel mondo, una squadra che mi ha dato tanto, che mi ha permesso di essere il presidente di Club che ha vinto di più nella storia del calcio”.
La serata di ieri ha inoltre decretato l’ultimo dei verdetti della Serie A. Nonostante la sconfitta in casa, la Salernitana si salva e il Cagliari, incapace di fare un gol al Venezia già retrocesso, retrocede. All’Arechi è andata in scena la partita peggiore da quando Davide Nicola, artefice di una rimonta impossibile, s’è seduto sulla panchina dei granata campani. L’Udinese ha vinto nettamente per quattro a zero (Delofeu, Nestorovski, Udogie e Pereyra) sbagliando un rigore (che Belec ha parato proprio all’ex juventino Pereyra) e vedendosi annullare (giustamente) altre due reti per fuorigioco.
Intanto al Venezia, già aritmeticamente retrocesso, riesce l’impresa di resistere alle folate dei sardi rossoblù che, pareggiando, non riescono a scavalcare la Salernitana in classifica. Un pareggio che non serve a nessuno, solo ai campani che, nonostante una prestazione horror, possono esultare al triplice fischio finale. Mai 0-4 fu più festeggiato e, probabilmente, non lo sarà mai più. La Salernitana, per la prima volta nella sua storia, riesce a salvarsi in Serie A. Mentre il Cagliari andrà in B a fare compagnia al Venezia e al Genoa, che ha chiuso il campionato con la sconfitta patita in casa contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic.
Ricapitolando, la stagione 2021-22 della Serie A si conclude con queste sentenze: Milan campione; Inter, Napoli e Juventus in Champions League. In Europa League Roma e Lazio, la Fiorentina invece è riuscita a strappare il pass per la Conference League ai danni dell’Atalanta di Gasperini che rimarrà fuori dalle competizioni continentali. In B Cagliari, Genoa e Venezia.


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