Cultura & Spettacolo

Il ministro Franceschini: “Fondamentale investire nella cultura”

di Giovanni Vasso -


“La pandemia ha fatto capire anche ai non addetti ai lavori cos’è un paese senza la cultura, ha fatto avvicinare le persone a nuovi bisogni culturali. Non è un caso se in Italia – dopo tanti anni negativi e in controtendenza rispetto all’Europa – è aumentata la vendita dei libri e il numero dei lettori”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021/22 della Fondazione Scuole Civiche di Milano e delle quattro Scuole Civiche di teatro, musica, cinema e lingue.  Il ministro ha proseguito il suo intervento e ha spiegato: “Stessa cosa anche per il cinema dove l’incrocio tra l’attrattività italiana, una nuova legge sul tax credit e molte risorse a disposizione stanno facendo moltiplicare le produzioni. Per questo sono sempre più convinto che dopo la fine della pandemia – che è stato uno spartiacque così forte nelle esperienze individuali e collettive che non potrà chiudersi come una parentesi ma lascerà delle tracce positive e negative – tra quelle positive dobbiamo aspettarci una crescita dei consumi culturali degli italiani e formare persone in questi settori diventa un investimento fondamentale per il Paese, perché la cultura sarà trainante nei prossimi anni”.

Se è questa la prospettiva, il futuro non potrà che sorridere. Eppure le istituzioni devono lavorare per accompagnare questo processo. Dario Franceschini ha dunque concluso il suo intervento ed ha affermato: “Per questo stiamo ragionando da qualche tempo, su una forma di presenza diretta del Ministero nelle Scuole civiche. E anche l’idea del Politecnico delle arti è formidabile. E dovremo concretizzarla anche qui con una forma di partecipazione e sostegno permanente da parte dello Stato”. Il ministro ha dato la sua parola: “Questo è il mio impegno: abbiamo ancora un anno di legislatura per concretizzarlo”.


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