Il ministro israeliano Eliyahu evoca la bomba atomica su Gaza, Netanyahu lo sospende
Un ministro del partito estremista Otzma Yehudit, lo stesso di Itamar Ben Gvir, ha affermato che una delle opzioni di Israele nella guerra in corso a Gaza è quella di sganciare una bomba nucleare sulla Striscia. Alla domanda che gli è stata rivolta nel corso di un’intervista a Radio Kol Berama sull’eventualità di utilizzare l’atomica, il ministro del Patrimonio Amichai Eliyahu ha risposto che “questa è una delle possibilità”.
Eliyahu, elemento di spicco del partito di estrema destra, non fa parte del gabinetto di sicurezza coinvolto nel processo decisionale relativo alle operazioni militari di Tel Aviv. Il componente dell’esecutivo israeliano ha anche manifestato la sua contrarietà a consentire qualsiasi aiuto umanitario alla popolazione dell’enclave palestinese, dicendo testualmente che “non forniremmo aiuti umanitari ai nazisti” e asserendo che “non esistono civili non coinvolti a Gaza”.
Si è detto inoltre favorevole alla riconquista manu militari del territorio della Striscia e al ripristino degli insediamenti. Interrogato sul destino della popolazione palestinese, ha affermato: “Possono andare in Irlanda o nei deserti, i mostri di Gaza dovrebbero trovare una soluzione da soli”.
Scioccante il passaggio sugli ostaggi, la cui morte come conseguenza dei bombardamenti è ritenuta un prezzo necessario.
A suo avviso, chiunque sventoli una bandiera palestinese o di Hamas “non dovrebbe continuare a vivere sulla faccia della terra”.
ll primo ministro israeliano Netanyahu ha sospeso il ministro Amichai Eliyahu dalle riunioni di governo fino a nuovo ordine. La sua uscita in una fase così delicata, rischia di far precipitare la situazione nell’intera regione. Un ulteriore motivo di imbarazzo è costituito dal fatto che lo Stato ebraico non ha mai confermato ufficialmente di possedere armi atomiche.
Netanyahu si è affrettato a condannare le sue dichiarazioni: “Le parole del ministro Amichai Eliyahu sono sconnesse dalla realtà. Israele e l’IDF stanno agendo secondo i più alti standard del diritto internazionale per prevenire danni a coloro che non sono coinvolti, e continueremo a farlo fino alla vittoria”.
Anche il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, ha provato a spegnere l’incendio diplomatico provocato dal collega: “Condanno le parole infondate e irresponsabili del ministro Amichai Eliyahu. È positivo che queste persone non siano responsabili della sicurezza di Israele”.
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