Esteri

Il mistero milionario (e italiano) a New York: sesso, ricatti e criptovalute

di Rita Cavallaro -


La storia dell’incredibile disavventura di Michale Carturan il turista italiano che ha raccontato due settimane di torure: a New York il mistero si infittisce

Potrebbe celarsi qualcosa di più sconvolgente, forse criminale, dietro l’incredibile disavventura di Michael Valentino Teofrasto Carturan, il turista italiano di 28 anni sequestrato e torturato per 17 giorni in un lussuoso appartamento di Manhattan, il centro di New York. Il ragazzo, che nel mentre ha accumulato in maniera del tutto sconosciuta un patrimonio di 30 milioni di euro in criptovalute, era sbarcato nella Grande Mela il 6 maggio, quando aveva preso una casa in affitto, per un costo tra i 30 e i 4mila dollari al mese, al numero 38 di Prince Street, a SoHo, con John Woeltz, 37 anni, di professione trader con degli affari enormi proprio nelle criptovalute, che gli avrebbero permesso di accumulare una ricchezza pari a circa 100 milioni dollari.
Da quel momento si erano perse le tracce di Carturan. Nessuno, nemmeno i genitori denunciano la sua scomparsa. Finché il 23 maggio riappare improvvisamente nella strada, livido e spaventato, e ferma un poliziotto addetto al traffico, al quale chiede aiuto. Lo hanno torturato pesantemente per due settimane, dice. Racconta di essere rimasto sotto il tiro di una pistola alla testa, che è stato costretto a sniffare e che lo avevano minacciato di mutilazione con una motosega. Una storia degna di un film horror, che gli agenti verificano immediatamente. Fanno dunque irruzione nell’appartamento, trovano Woeltz per nulla preoccupato, un presunto carceriere che non si dà alla macchia nonostante la fuga del suo prigioniero. Il milionario viene portato via in manette, ancora in accappatoio e senza scarpe. La perquisizione in casa svela una serie di scatti: in uno l’italiano è legato mani e piedi e imbavagliato, in un altro è immobilizzato con il filo elettrico, ha i piedi immersi in una bacinella d’acqua e una pistola puntata alla testa, arma trovata in vista insieme ad altri oggetti usati per la tortura. Le prime piste spaziano dalla pista sessuale agli affari: forse i due sono soci nel giro delle criptovalute. Ma il mistero si infittisce poco dopo, quando Beatrice Folchi, una 24enne di Latina che ormai vive in America con la sua famiglia, viene fermata. Anche lei ha avuto un ruolo nel sequestro, sostengono gli inquirenti, che le contestano di aver adescato Carturan e di aver partecipato alle fasi iniziali del rapimento.
“È tutto un equivoco”, avrebbe detto ad alcuni dei suoi conoscenti di Latina. E mentre Woeltz rimane in carcere, il procuratore decide di non procedere alle accuse contro la ragazza, rilasciata su cauzione in attesa delle ulteriori risultanze delle indagini. Ma non è finita qui: perché ieri è venuto fuori un terzo uomo, uno svizzero criptomilionario, anch’egli compartecipe del rapimento e delle torture. Sarebbe stato proprio lui, insieme ai suoi avvocati, a costituirsi alla polizia. I detective stanno cercando di ricostruire il giro, che, secondo indiscrezioni, sarebbe stato organizzato da Woeltz, il quale, negli ultimi mesi, aveva stabilito contatti con diversi giovani europei interessati al blockchain. Da lì si sarebbe scatenato un intreccio sessuale che potrebbe essere sfociato nel tentativo di sottrarre le criptovalute all’italiano, pista al momento più battuta, oppure ricattarlo, attraverso la minaccia di diffondere quelle foto delle torture. Gli investigatori si trovano davanti a un rebus, perché le ipotesi non trovano conferme e i punti oscuri della vicenda sono troppi. Non solo il ruolo dei tre rapitori, ma anche il profilo di Carturan, originario di un paesino alle porte di Torino dove nessuno lo conosce, nonostante i suoi genitori vivano lì da trent’anni e gestiscono un’erboristeria. Non è dato sapere come Carturan abbia guadagnato quei 30 milioni in criptovalute e sono in corso approfondimenti per capire se possa trattarsi di denaro riciclato per conto di qualcun altro, magari anche di organizzazioni criminali. Inoltre è insolito che la famiglia del ragazzo, pur non avendolo sentito per due settimane, non abbiano denunciato la sua scomparsa.


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