Il mondo attende la fumata bianca
Nel giorno del Conclave, l’attenzione del mondo intero si concentra su un simbolo tanto semplice quanto carico di significato: il comignolo posto sopra la Cappella Sistina in attesa della fumata bianca. È da lì che, attraverso una fumata bianca o nera, viene annunciato al mondo l’esito delle votazioni dei cardinali riuniti per eleggere il nuovo Papa. La fumata nera segnala che nessun candidato ha raggiunto la maggioranza dei due terzi richiesta; quella bianca, invece, indica che è stato scelto il nuovo vescovo di Roma, il 267° successore di San Pietro. I cardinali elettori, 133 in questo caso, ricevono una scheda rettangolare divisa in due sezioni: nella parte superiore è stampata la formula latina Eligo in Summum Pontificem (“Eleggo come Sommo Pontefice”), mentre nella parte inferiore vi è lo spazio per scrivere il nome del candidato. La scheda è concepita per essere piegata in due. Ogni cardinale, seguendo l’ordine di precedenza, si avvicina all’altare tenendo in alto la propria scheda, pronuncia solennemente la formula di giuramento – “Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto” – e deposita la scheda in un piatto posto sopra un’urna, nella quale viene poi introdotta. Dopo aver fatto un inchino all’altare, torna al proprio posto. Una volta che tutti i cardinali hanno votato, l’urna viene agitata per mescolare le schede. Segue il conteggio: se il numero di schede non corrisponde al numero dei votanti, tutte vengono bruciate e si ripete immediatamente la votazione. In caso di corrispondenza, si passa allo spoglio. Le schede vengono lette ad alta voce da uno degli scrutatori, che poi le perfora con un ago nel punto dove compare la parola Eligo e le infila su un filo. Al termine, i capi del filo vengono annodati e le schede conservate momentaneamente in un recipiente. Il momento del fumo è affidato a due stufe: una, in ghisa, risalente al Conclave del 1939, e una seconda introdotta nel 2005. Le schede vengono bruciate nella prima, mentre nella seconda vengono inseriti fumogeni specifici: per il fumo nero si usano zolfo, perclorato di potassio e antracene; per quello bianco, clorato di potassio, lattosio e pece greca (colofonia). I due fumi, convogliati insieme nella canna fumaria, alimentano il comignolo. La presenza di una valvola manuale regola il tiraggio e assicura la visibilità del fumo, che deve essere denso e inequivocabile, affinché nessun dubbio possa sorgere tra i fedeli in attesa. Con questo rituale preciso e solenne, la Chiesa conserva la tradizione millenaria che accompagna l’elezione del Papa, intrecciando liturgia, riservatezza e simbolismo in un evento che segna profondamente la storia del cattolicesimo.
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