Attualità

Germania: l’addio di Intel e la reazione a catena

di Ernesto Ferrante -


La decisione del colosso statunitense Intel di abbandonare i suoi piani da un miliardo di euro per costruire una fabbrica a Magdeburgo, nella Germania Orientale, rischia di avere ripercussioni pesanti non solo sulle aree colpite dal clamoroso abbandono. “Intel sta adottando misure per ottimizzare la propria presenza produttiva e ottenere maggiori ritorni sul capitale investito. Nell’ambito di questo impegno, Intel non proseguirà più con i progetti pianificati in Germania e Polonia”, si legge nella nota del produttore di microchip statunitense, che sta attraversando una fase di grande difficoltà.

Intel centrale nel Chips Act

Quella di Santa Clara è tra le aziende su cui l’Ue aveva maggiormente puntato con il Chips Act, il piano dell’Ue per aumentare la produzione domestica di microprocessori avanzati. Dopo l’annuncio, un portavoce della Commissione europea ha fatto sapere che l’Unione rimane “impegnata a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento di semiconduttori, anche stimolando le aziende a creare impianti di produzione in Europa”.

I risultati trimestrali hanno mostrato un fatturato stagnante su base annua a 12,9 miliardi di dollari e una perdita netta di 2,9 miliardi di dollari, in aumento rispetto a quella di 1,6 miliardi di dollari dell’anno precedente. Il non saper raccogliere le sfide del settore mobile e dell’intelligenza artificiale ha avuto conseguenze a vari livelli. Qualcomm e Tsmc hanno progressivamente fatto il vuoto con i loro processori ad alta efficienza dal punto di vista energetico.

Non sorgeranno più le due fabbriche di chip nello stato della Sassonia-Anhalt, la cui cerimonia di inaugurazione era prevista per il 2024. Sarebbero stati creati circa 3mila posti di lavoro, a fronte di un investimento di circa 30 miliardi di euro (35,2 miliardi di dollari). Il governo tedesco aveva promesso aiuti di Stato per un totale di 9,9 miliardi di euro per il trasferimento. A settembre dello scorso anno, era stata comunicata la sospensione dei progetti in Polonia e Germania per circa due anni, in base alla “domanda di mercato prevista”. L’allora amministratore delegato Pat Gelsinger è stato sostituito da Lip-Bu Tan, che ha avviato un ampio programma di riduzione dei costi per stabilizzare le finanze dell’azienda.

Le polemiche politiche

La ministra dell’Economia tedesca Katherina Reiche ha criticato il governo precedente per aver sostenuto il produttore statunitense. “Il finanziamento di singoli progetti miliardari deve essere esaminato con molta attenzione”, ha affermato Reiche durante una visita al produttore di armi Diehl Defence a Röthenbach an der Pegnitz, vicino a Norimberga.
Non c’è dubbio che si sarebbe dovuta usare maggiore cautela”, ha aggiunto Reiche, L’attuale esecutivo, guidato dal cancelliere Merz, ha fatto sapere di voler continuare a promuovere lo sviluppo di chip ad alte prestazioni.
Il primo ministro della Sassonia-Anhalt, Rainer Haseloff, e il ministro dell’Economia regionale, Sven Schule, sono già all’opera per individuare possibili soluzioni per compensare la perdita.


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