Esteri

IL MONDO NEL MIRINO – Usa: Rubio manda in soffitta l’Usaid

di Ernesto Ferrante -


IL MONDO NEL MIRINO – Usa: Rubio manda in soffitta l’Usaid

L’ala dura del fronte trumpiano ha centrato il suo obiettivo. Da qualche giorno, l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) ha cessato di gestire i programmi di assistenza estera, che sono stati trasferiti al Dipartimento di Stato. Dure le parole di “commiato” del segretario di Stato Marco Rubio. In una nota pubblicata su Substack, il capo della diplomazia americana ha sostenuto che l’unico risultato raggiunto dall’ente sia stato quello di creare “un vero e proprio complesso industriale di ong a livello globale, a spese dei contribuenti”.

Attraverso la riorganizzazione, si mira a garantire che i fondi pubblici americani siano impiegati esclusivamente per promuovere gli interessi nazionali. Rubio ha sottolineato nonostante gli oltre 715 miliardi di dollari investiti, Usaid non avrebbe raggiunto gli obiettivi di sviluppo prefissati, con l’aggravante della crescita del sentimento antiamericano nei Paesi beneficiari. Il segretario di Stato ha citato come esempio del fallimento dell’Agenzia il caso dell’Africa subsahariana, dove solo il 29% dei voti alle Nazioni Unite si è allineato con la posizione Usa. “La percentuale più bassa del mondo”, a fronte dei 165 miliardi di dollari di aiuti dal 1991.

Allo stesso modo, ha continuato, gli 89 miliardi investiti in Medio Oriente e Nord Africa “hanno lasciato gli Stati Uniti con un indice di gradimento inferiore a quello della Cina in ogni Paese tranne il Marocco”, mentre i 9,3 miliardi spesi in Gaza e Cisgiordania, “di cui hanno beneficiato anche alleati di Hamas, hanno prodotto lamentele invece che gratitudine” nei confronti degli Usa. Gli unici a vivere bene “erano i dirigenti delle innumerevoli ong, che spesso godevano di uno stile di vita a cinque stelle finanziato dai contribuenti americani, mentre coloro che avrebbero dovuto essere aiutati restavano indietro”. “Questa era di inefficienza autorizzata dal governo è ufficialmente finita”, ha proseguito Marco Rubio, annunciando che la nuova strategia punterà sugli investimenti e le partnership che favoriscano la crescita sostenibile e l’interesse reciproco. “Non ci scuseremo per aver riconosciuto che l’impegno storico dell’America per gli aiuti umanitari salvavita e la promozione dello sviluppo economico all’estero deve essere funzionale a una politica estera America First”, ha chiarito ancora l’avvocato di Miami, fortemente voluto da Donald Trump in un ruolo strategico.

Il Dipartimento di Stato non seguirà più il “modello basato sulla carità”. Il nuovo sistema deve favorire lo sviluppo economico dei Paesi destinatari al fine di renderli gradualmente indipendenti dal “sostegno paternalistico gestito dall’Onu o da Usaid”. Lo stesso vale per i finanziamenti a “governi falliti di terre lontane: d’ora in avanti, la nostra assistenza sarà mirata e limitata nel tempo”. La riforma rappresenta “l’inizio di una nuova era di partnership globale, pace, investimenti e prosperità”. Gli Stati Uniti vogliono rafforzarsi nel confronto strategico con la Cina.


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