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IL MURO MIGRANTI

di Maurizio Zoppi -

MANFRED WEBER PRESIDENTE DEL PPE


L’emergenza migranti nelle coste italiane non si ferma. Solo nella giornata di domenica scorsa, sono stati quasi mille gli arrivi dai paesi africani. Nel frattempo nella mattinata di ieri, è arrivata nel porto di Catania la nave Peluso con a bordo 201 dei circa 600 migranti soccorsi dalla Guardia costiera in acque Sar maltesi a 170 miglia a sud delle coste della Sicilia. Altri 111 erano già arrivati nel capoluogo etneo domenica sera trasportati da una nave romena del dispositivo Frontex. Il governatore della Regione Siciliana, Renato Schifani, alza la voce dichiarando ai giornalisti: “La Sicilia è sommersa dagli sbarchi. L’emergenza esiste, la viviamo in Sicilia già da un mese, da quando siamo stati ‘sommersi’ da sbarchi. Migliaia di persone hanno invaso l’hotspot di Lampedusa che può accogliere solo alcune centinaia di migranti. La Regione ha fatto la sua parte e ha dato una mano, abbiamo fatto in modo di far arrivare coperte, scarpe, viveri in collaborazione con il ministero dell’Interno. L’accoglienza di prima necessità è sacra, ma serve una politica concreta per gestire questi arrivi. Siamo stanchi di ascoltare affermazioni che sono condivisibili sul piano prettamente teorico ma lontane da una qualsiasi fattibilità in concreto. Bisogna agire, siamo a un punto di non ritorno”, ha sottolineato Schifani. E se il governo Meloni da settimane lavora su vari emendamenti che dovrebbero restringere gli arrivi nello Stivale, Il presidente e capogruppo al Parlamento Ue del partito popolare europeo, Manfred Weber, lancia un messaggio di aiuto nei riguardi nei confronti dell’Italia. Il capo del partito popolare europeo ringrazia il governo italiano per quello che sta facendo sui migranti, e insiste sulla necessità di maggiore solidarietà da parte dell’Europa, in particolare di Germania e Francia. “Tutti i Paesi con un confine esterno ne stanno erigendo (di muri, ndr): la Grecia con la Turchia, la Polonia e la Lituania con la Bielorussia, la Finlandia con la Russia quando ancora il governo era socialista, la Spagna a Ceuta e Melilla. Il Ppe pensa che l’Ue debba finanziare queste recinzioni perché non si tratta di proteggere i confini nazionali ma quelli europei”. Weber poi elogia l’Italia, anzi, il “governo italiano”, “per il modo in cui accoglie i migranti e cerca di salvarli e aiutarli. “Gli altri Paesi come la Germania e la Francia devono aiutare. Devono portare volontariamente i migranti con un diritto di asilo sul loro territorio”. E mette in chiaro la necessità di avviare solidi meccanismi di solidarietà sull’accoglienza dei migranti nei confronti dell’Italia “da parte degli altri Paesi Ue”, perché è chiaro è che a livello europeo “la solidarietà non funziona”. Mentre strizza l’occhio al pensiero meloniano, Weber e il Parlamento europeo rimangono dunque fermi nell’inedia con cui in questi anni hanno scelto di non governare i flussi migratori, modulando il proprio approccio verso l’Italia in base ai governi di turno. Parlano di muri costruiti coi soldi dei cittadini europei ma non affrontano gli aspetti che renderebbero più ordinate e civili le condizioni di approdo e permanenza nei paesi di arrivo, dividendo pesi, finanziamenti e gestione. Alle parole di Weber si agganciano quelle del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che dalla Polonia, lancia un appello alla politica europea nei confronti dei migranti. “Quanto sta accadendo sul fronte dei flussi migratori, con la grande affluenza che si registra non solo in Italia, richiede che il problema venga affrontato insieme, come problema dell’Unione europea perchè la Ue può farlo con una azione coordinata. Serve una nuova politica di asilo superando vecchie regole che sono ormai preistoria”. Afferma il siciliano Mattarella. Nel frattempo il neo commissario delegato per lo stato d’emergenza migranti, il prefetto Valerio Valenti – che è il capo del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno -, oggi sarà a Lampedusa. A poche ore dalla nomina, fatta con un’ordinanza a firma del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, Valenti, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa e il questore Emanuele Ricifari torneranno sulla più grande delle isole Pelagie. È prevista una visita all’hotspot di contrada Imbriacola, in cui in questi giorni la situazione è degenerata. Non è chiaro per quale motivo, verosimilmente incomprensioni dovute alle diverse etnie, è scoppiata, domenica , l’ennesima “scaramuccia” tra i migranti nel piazzale della struttura di primissima accoglienza. In due – dai 17 ai 18 anni – sono finiti al poliambulatorio di contrada Grecale dove i medici hanno suturato le lievi ferite da taglio che hanno riportato al volto e al torace.

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