Politica

PRIMA PAGINA-Il Paese vuole le riforme, inutili i no della sinistra. Intervista a Matilde Siracusano

di Giuseppe Ariola -


Siamo in un periodo cruciale per il governo che lavora per l’approvazione alle Camere delle due grandi riforme presenti nel programma del centrodestra, premierato e autonomia. Provvedimenti che animano il dibattito politico, già caldo per i vari appuntamenti elettorali di questi mesi. Ne abbiamo parlato con il sottosegretario per i rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia alla seconda legislatura.

Il Parlamento è entrato nel vivo di premierato e autonomia. Le opposizioni annunciano vere e proprie barricate, ma la maggioranza sembra intenzionata a tirare dritto. Cosa prevede?

“Tanto sul premierato quanto sull’autonomia la maggioranza ha tentato sin da subito di coinvolgere le opposizioni. Purtroppo ci siamo scontrati contro un muro ideologico, e il Paese non può permettersi il lusso di bloccare le riforme solo perché una parte minoritaria ritiene di dover dire sempre ‘no’. Il premierato esiste nei fatti da trent’anni, si tratta di costituzionalizzare la volontà degli italiani di scegliersi il presidente del Consiglio. Ciò che cambierà con la nostra riforma sarà soprattutto la stabilità dei governi. Stop con i continui ribaltoni e con le ammucchiate: chi vince governa 5 anni e poi si rimette al giudizio del popolo sovrano”.

Nel corso della discussione sulla sfiducia a Daniela Santanché lei, unica rappresentante del governo presente in Aula, ha dato una lezione di garantismo agli accusatori del ministro. Segno che le sirene manettare continuano a inquinare il dibattito politico…

“Il Parlamento esercita il potere legislativo, la magistratura quello giudiziario. Mischiare poteri e competenze è molto pericoloso e certamente non fa bene alla democrazia. I processi si fanno nei tribunali, non nelle Aule di Camera e Senato. La sinistra vive da decenni un perenne cortocircuito tra uso politico della giustizia, questione morale e – negli ultimi tempi – l’inseguimento affannoso del giustizialismo grillino. Schlein scelga che mestiere fare da grande: la leader di un partito moderno e autenticamente riformista oppure la copia sbiadita di Giuseppe Conte”. 

A parte l’incidente di percorso in Sardegna, il centrodestra si è riconfermato sia in Abruzzo che in Basilicata. Solo merito delle amministrazioni uscenti o ha influito anche questo primo e anno e mezzo di governo Meloni?

“Da settembre 2022, data della netta vittoria del centrodestra alle elezioni politiche, si è votato il 8 Regioni. In 7 ha vinto, ovunque con largo margine, la nostra coalizione, in una ha vinto il centrosinistra con un vantaggio di appena 1.600 voti. Quello della Sardegna è stato un episodio. I cittadini in questo anno e mezzo hanno premiato e stanno continuando a premiare il centrodestra e il buongoverno delle nostre amministrazioni”.

Questi risultati lasciano ben sperare, oltre che per le regionali in Piemonte, anche in vista delle europee, primo vero test nazionale dopo le scorse politiche. Il centrodestra riuscirà a confermare il risultato che lo ha portato alla guida del Paese?

“In Piemonte Alberto Cirio ha governato bene e non abbiamo alcun dubbio in merito alla sua riconferma. Per le elezioni europee siamo molto ottimisti. Il governo sta lavorando bene e i partiti di maggioranza vedranno riconosciuto nelle urne il proprio impegno per il Paese”.

L’unità della coalizione sembra essere un elemento premiale. Pesano di più la coesione e la capacità di trovare sempre una sintesi del centrodestra o le divisioni a sinistra?

“Il centrodestra, inventato nel ’94 da Silvio Berlusconi, è coalizione da 30 anni. La nostra area politica è sinonimo di stabilità e di serietà. Vinciamo, spesso, a volte perdiamo, raramente, ma stiamo sempre insieme per un progetto comune e con valori condivisi. A sinistra, invece, sono divisi e litigiosi, e infatti i cittadini continuano a bocciarli senza appello”.

Il nuovo corso di Forza Italia appare più proficuo di quanto si potesse immaginare. L’obiettivo per le europee è dunque ambizioso. Dove ponete l’asticella?

“Il nostro segretario Antonio Tajani sta facendo un lavoro straordinario, supportato da una classe dirigente responsabile e di grande qualità. Forza Italia è un partito vivace, sempre più attrattivo, con una storia gloriosa e con un futuro tutto da scrivere. L’obiettivo per le europee è quello di superare la soglia del 10%”.


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