Il Parlamento europeo invita i paesi Ue a riconoscere lo Stato di Palestina
Approvata una risoluzione sulla crisi umanitaria a Gaza. Si tratta di un voto storico
Per la prima volta dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza una risoluzione che interviene apertamente sulla crisi umanitaria in corso e sul percorso politico necessario per arrivare a una soluzione duratura del conflitto. Il testo è stato votato a Strasburgo con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astenuti, segnando una svolta significativa nel dibattito europeo sulla guerra scoppiata il 7 ottobre 2023, quando l’attacco di Hamas ha spinto Israele a lanciare una dura operazione di rappresaglia.
La risoluzione ha un titolo eloquente: “Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due Stati”. Il Parlamento europeo individua tre priorità: affrontare la drammatica emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza, ottenere la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e rilanciare con forza la prospettiva di due Stati come unica via di uscita dal conflitto.
Emergenza umanitaria al centro
Il documento denuncia esplicitamente le condizioni di estrema sofferenza della popolazione civile palestinese, costretta da mesi a vivere sotto assedio, con accesso limitato a cibo, acqua potabile e assistenza sanitaria. L’uso della parola “carestia” non è casuale: secondo il Parlamento, la comunità internazionale non può più ignorare il rischio imminente di una catastrofe umanitaria su larga scala. Da qui l’appello agli Stati membri e alle istituzioni europee a rafforzare i canali di aiuto umanitario e a fare pressione su tutte le parti in causa per garantire un accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti. Altro nodo cruciale è quello dei numerosi ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas dall’attacco del 7 ottobre. La risoluzione ribadisce l’“urgente necessità” del loro rilascio immediato e incondizionato, considerandolo un passo imprescindibile per qualunque sviluppo positivo sul piano politico e diplomatico. La liberazione degli ostaggi, viene sottolineato, è una condizione essenziale anche per alleviare la tensione e avviare negoziati credibili.
Il Parlamento Europeo per il riconoscimento dello Stato di Palestina
Uno dei passaggi più significativi del testo riguarda l’invito rivolto agli Stati membri dell’Unione europea a valutare la possibilità di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. Una mossa che, secondo i promotori della risoluzione, avrebbe lo scopo di “realizzare la soluzione dei due Stati” e rafforzare il processo di pace. La questione del riconoscimento divide da anni i governi europei, ma la presa di posizione del Parlamento segna un precedente politico di grande rilevanza, che potrebbe spingere le capitali europee che ancora tentennano e prendono tempo ad adottare decisioni concrete nei prossimi mesi. Magari sulla scorta di quanto si apprestano a fare altre cancellerie.
Un voto storico ma non unanime
La votazione non ha mancato di evidenziare spaccature e titubanze. Con 151 contrari e ben 122 astenuti, la risoluzione evidenzia come l’Europa resti divisa sul tema. In particolare, è stata evidenziata la necessità di mantenere un equilibrio tra il diritto di Israele alla sicurezza e il diritto dei palestinesi a uno Stato indipendente. Nonostante le divisioni, il passaggio di Strasburgo rappresenta un segnale politico forte: l’Unione europea, pur con tutte le sue contraddizioni interne, sceglie di spingere la comunità internazionale verso una doppia urgenza: fermare la catastrofe umanitaria e rilanciare la prospettiva di due Stati.
Torna alle notizie in home