Politica

“Il Pd è morto. I liberaldemocratici si sono venduti per qualche briciola”

di Edoardo Sirignano -


“Capigruppo, Schlein esclude completamente i liberaldemocratici, che ora si disputeranno qualche briciola nella segreteria. Sua maestà Elly non si si prende solo i voti di Conte, ma anche la sua bandiera”. A dirlo Andrea Marcucci, esponente di spicco di Base Riformista e già alla guida del gruppo dem a Palazzo Madama.
Nessuno dimentica quando ha lasciato il posto da capogruppo alla Malpezzi e le critiche sul metodo adottato. Da allora a oggi cosa è cambiato?
La vicenda che mi ha riguardato ha avuto altre dinamiche, diciamo di carattere più personale e mi riferisco a chi le ha fatte, Enrico Letta. La nuova segretaria, invece, corona un traguardo raggiunto, dimenticandosi che non ha vinto nel voto degli iscritti e che nelle primarie il suo competitor ha preso circa il 47 per cento.
Schlein, con queste scelte, compatta il partito o lo divide ulteriormente?
Schlein esclude completamente i liberaldemocratici, che ora si disputeranno qualche briciola nella segreteria. È stata stabilita la netta prevalenza dell’origine socialdemocratica sulle altre che pure hanno fondato il Pd. Mi riferisco a quella liberaldemocratica appunto e a quella popolare.
La segretaria avrà possibilità di recuperare lasciando anche qualche casella a mozioni, che pur essendo minoritarie, sono importanti, come nel caso di Base Riformista?
Mi pare che sia una operazione del tutto residuale, una sorta di opposizione di sua maestà, senza alcuna pretesa.
Il problemi del Pd si risolvono con la solita spartizione di poltrone?
Le poltrone non c’entrano, il Pd si è sempre retto, dal Lingotto in poi, sull’equilibrio delle culture di provenienza. Io sono stato un fondatore del Pd e la mia esperienza precedente era stata nel Pli, Rutelli veniva dai Radicali, poi dai Verdi e dalla Margherita, Fassino dai Ds. Ricordo, con rimpianto, che al Pd di Veltroni aderì anche Valerio Zanone, mio antico maestro.
Il Pd sta confermando nei fatti di essere un partito di sinistra. La sorprende il fatto che ruba voti soprattutto al M5S e non alle destre?
Ottimo prendere i voti dei 5 Stelle, questo è certamente un fatto positivo, ma io ho paura che il Pd assuma anche le bandiere di Conte. Un partito di opposizione dovrebbe pensare costantemente a come vincere le prossime elezioni e nel frattempo costruire un programma alternativo di governo.
Con questo tipo di partito e con questa linea un pò autoritaria, non si rischia la scissione. Sono aumentati o diminuiti i mal di pancia rispetto a qualche giorno fa?
Non faccio previsioni, parlo di me. Certo è evidente che abbia un forte disagio. La segretaria prima o poi uscirà dalla vaghezza e si esprimerà sui contenuti, che attualmente mi sembrano affrontati in modo del tutto superficiale.
Il nuovo partito di Renzi e Calenda, ad esempio, non potrebbe essere il pilastro per dare uno scossone al campo moderato?
Trovo che sia un fatto salutare la nascita di un partito unico dei liberali e dei popolari. Con un Pd spostato a sinistra e con Forza Italia così in difficoltà, è chiaro che si apra un grande spazio politico.
La necessità in questo momento è avere dei partiti identitari?
Il Pd è stato il tentativo di andare oltre e di mischiare le origini e le culture. Questo è stato il suo forte, la capacità di parlare ad un elettorato interclassista, stando attento alla crescita economica, ma anche ai disagi della società.
A suo parere, quanto durerà la cosiddetta “luna di miele” dovuta alla vittoria delle primarie. Sarà davvero lei l’anti Meloni?
Le lune di miele ormai durano poco, bisogna entrare nel vivo dei problemi e dare delle risposte anche dall’opposizione. Vedremo.
Su alcuni temi caldi, come quello dei migranti, più volte ha manifestato sostegno alla Meloni, pur bocciando le iniziative della Lega. Su temi come questo l’opposizione dovrebbe collaborare con chi è al governo?
La Meloni sta incassando una serie di brucianti sconfitte in Europa, dai migranti alle auto green. Sui diritti, i passi indietro sono tanti e preoccupanti. Non credo in una opposizione ideologica, ma in una concreta, al servizio del Paese. Comunque mi sembra un esecutivo di scarso livello e pessimo, anche oltre le previsioni.

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