Il pollice verde del futuro: la serra domestica
Un orto casalingo controllato con le App, illuminato da led tra costi vantaggiosi e elementi di design
Immagina di entrare in casa e trovare basilico, prezzemolo e lattuga a pochi passi dal divano. Non in vasi sparsi su un balcone inquinato, ma in sistemi studiati per sfruttare al massimo luce, acqua e spazio. Coltivare in casa non è più solo un passatempo: è una vera e propria rivoluzione domestica, che va dalle soluzioni più semplici ed economiche alle serre high-tech.
Per chi ama il fai-da-te e vuole partire da zero, anche gli scarti domestici possono diventare un orto. Bottiglie di plastica tagliate a metà, cassette della frutta, vecchi vassoi e cartoni possono trasformarsi in contenitori per piante, ricoprendo scaffali o davanzali.
Le serre fai-da-te seguono regole semplici: cornice leggera in legno o PVC, copertura trasparente in plastica o plexiglass, base stabile per contenere i vasi. Hanno il vantaggio di avere un costo minimo (poche decine di euro) e di usare materiali di recupero, ma dipendono dalla luce naturale e vanno irrigate e concimate manualmente.
Un passo avanti rispetto alle soluzioni più artigianali sono le serre idroponiche fai-da-te, che permettono di coltivare senza suolo usando solo acqua e nutrienti. È un orto che non sporca, non conosce stagioni e, soprattutto, non dipende da balconi assolati o terreni fertili. Si possono realizzare con materiali semplici: serbatoi per la soluzione nutritiva, pompe a basso consumo, tubi, vassoi e un piccolo timer per regolare l’irrigazione. I costi variano da poche decine a qualche centinaio di euro per kit completi da assemblare e va considerato un consumo di elettricità per le pompe e le luci LED, anche se contenuto tra i 50 e gli 80 euro annui. Hanno il vantaggio di favorire una crescita rapida ed un raccolto continuo, ma richiedono attenzione per dosare i nutrienti e controllare il PH.
Chi non ha problemi di budget e non ha la costanza di dedicare tempo alla coltivazione in casa, può trovare soluzioni meno artigianali: sensori controllano pH, umidità, luce e temperatura. Le pompe regolano i cicli di irrigazione. Le App inviano notifiche sullo smartphone: “manca acqua”, “tempo di raccogliere”.
In Italia il settore ha già dei protagonisti, come la startup Tomato+ che propone serre domestiche compatte : Horto2 occupa lo spazio di una lavastoviglie e accoglie 144 cialde, tipo quelle del caffè, che contengono un substrato naturale su cui poggiano i semi, senza OGM, pesticidi, antiparassitari. Il prezzo? A partire da 3.298 euro, per un sistema capace di produrre in pochi giorni l’equivalente di 15-20 buste di insalata. Il modello superiore, Horto4, arriva a 5.498 euro e ospita oltre 300 piante.
Un oggetto che diventa anche arredamento di design, è la serra aeroponica domestica, un’avanguardia tecnologica che porta nelle case un sistema di coltivazione usato nelle stazioni spaziali e nei laboratori di ricerca. Un piccolo box, al cui interno le piante da orto crescono con radici nude, sospese in una camera chiusa. A intervalli regolari, ugelli nebulizzano acqua e sali minerali sotto forma di vapore. Le radici assorbono immediatamente ciò che serve, mentre il resto ricade e viene riciclato.
Il risultato? Crescita più veloce, piante più sane, e un uso minimo di risorse: oltre al 90% di acqua in meno rispetto ad un vaso tradizionale.
Le soluzioni aeroponiche domestiche sono ancora di nicchia, ma esistono già diversi modelli in commercio: dalle mini serre verticali, capaci di ospitare dalle 20 alle 40 piante, con un costo che varia dai 400 a 700 euro, alle versioni più avanzate, con sensori ed app di gestione, che si aggirano sui 3.000 euro.
E per chi ha la disponibilità di ampi spazi ed una situazione abitativa che lo consente, le serre bioclimatiche uniscono orto e architettura. Sono spazi vetrati addossati o integrati agli edifici, progettati per catturare il calore solare in inverno e ventilare in estate. Oltre a favorire la crescita delle piante, migliorano il comfort abitativo e riducono i consumi energetici, sia per il riscaldamento che per la refrigerazione.
I costi vanno dai 10.000 ai 25.000 € per serre domestiche di 15-30 m², oltre 40.000 € per soluzioni personalizzate, ma i vantaggi sono un risparmio energetico fino al 30% ed uno spazio vivibile tutto l’anno ad integrazione dell’abitazione. Molte normative locali consentono di realizzare serre bioclimatiche come “volume tecnico”, senza aumentare la cubatura, se rispettano criteri di superficie vetrata e ventilazione.
In un’Italia che scopre la coltivazione casalinga, tra fai-da- te, start-up e ricerca, la serra domestica è già realtà. Non è più un gadget da esposizione, ma un piccolo ecosistema che potrebbe promettere un futuro diverso: città in cui ogni appartamento produce parte del proprio cibo, in cui l’orto diventa arredo, tecnologia e gesto quotidiano.
Il basilico non appassisce più tra una ricetta e l’altra, la lattuga si raccoglie fresca, quando serve, senza plastica e senza trasporto, le fragole ed i pomodorini maturano a pochi passi dal tavolo da pranzo, in pieno inverno.
Il pollice verde del futuro, insomma, si illuminerà di LED.
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