Esteri

Il Regno Unito rafforza la flotta navale di Taiwan. L’ira della Cina

di Ernesto Ferrante -


Lo scorso anno il Regno Unito ha approvato un forte aumento delle esportazioni di componenti e tecnologia per sottomarini a Taiwan, una mossa che potrebbe irritare moltissimo la Cina, compromettendo i legami tra le due potenze. Il valore delle licenze concesse dal governo britannico alle società per l’esportazione di tecnologia per sottomarini a Taiwan ha totalizzato un record di 167 milioni di sterline durante i primi nove mesi dello scorso anno.
Secondo un’analisi dei dati effettuata da Reuters, si tratta di una cifra superiore a quella dei sei anni precedenti messi insieme. Pechino considera Taiwan parte della Cina (la famosa politica dell’Unica Cina) e si oppone fortemente alle interferenze straniere con l’isola, ritenendole un sostegno alle spinte indipendentiste di Taiwan.

Non appena Reuters ha presentato le nuove cifre, il Ministero degli Esteri cinese ha dichiarato in un comunicato: “Se questo è vero, si tratta di una grave violazione del principio di una sola Cina. Mina la sovranità e la sicurezza della Cina e la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan. La Cina è molto preoccupata e si oppone fermamente”. La nota ufficiale invita la Gran Bretagna ad “astenersi dal fornire sostegno militare alle autorità di Taiwan”.
Anche e la Gran Bretagna non riconosce Taiwan e non ha relazioni diplomatiche formali con l’isola, mantiene legami economici e commerciali.
Due legislatori a conoscenza delle esportazioni e due ex funzionari inglesi hanno dichiarato in condizione di anonimato che le approvazioni riflettono la maggiore disponibilità della Gran Bretagna a sostenere Taiwan. Uno dei due legislatori ha commentato che autorizzare le licenze di esportazione equivale a dare un “via libera” per equipaggiare meglio Taiwan (che evidentemente sta potenziando le proprie flotte navali). I dati analizzati da Reuters provengono dall’Organizzazione per il Controllo delle Esportazioni, che è responsabile delle licenze di esportazione e fa parte del Dipartimento del Commercio Internazionale del Regno Unito. I numeri dell’inchiesta mostrano come il Governo abbia autorizzato 25 licenze nei primi nove mesi del 2022, nelle categorie “componenti per sottomarini” e “tecnologia per sottomarini”. Non è tuttavia specificato quali aziende abbiano ricevuto l’autorizzazione, né di quali attrezzature si tratti. Un tipo di licenza, chiamata ML9, copre “navi da guerra, attrezzature navali speciali, accessori, componenti e altre navi di superficie”, secondo l’elenco britannico di articoli militari strategici per cui serve l’autorizzazione. Un altro tipo di licenza, ML22, comprende la tecnologia necessaria per lo sviluppo, la produzione, il funzionamento, l’installazione, la manutenzione, la riparazione di beni o di software. Da tanti anni le tensioni militari tra Pechino e Taipei sono ai massimi livelli. Il governo democraticamente eletto di Taiwan, a circa 100 miglia a sud-est dalla costa cinese, respinge con forza le rivendicazioni di sovranità della Cina, affermando che solo il popolo dell’isola può decidere il proprio futuro. Il Governo di Taiwan ha dichiarato che sta costruendo una flotta di sottomarini per potenziare le proprie difese navali, dopo che per decenni questo non è stato possibile per timore di incrinare il delicato equilibrio con Pechino. Le concessioni Uk di licenze relative ai sottomarini sono aumentate dopo che Taiwan ha annunciato di voler costruire una flotta di navale nel 2017.

Ci troviamo davanti a una vera e propria corsa al riarmo nell’Indo-Pacifico. E, dato il conflitto che imperversa in Ucraina, l’Europa non è da meno: proprio ieri il governo britannico ha annunciato un aumento della spesa per la difesa. Ha anche presentato un aggiornamento delle sue priorità in materia di sicurezza e politica estera, definendo il modo in cui intende “affrontare le nuove minacce” di Cina e Russia.

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