Politica

Il tempo del ponte

Parla Gabriella Giammanco, già senatrice, candidata alla Camera

di Redazione -


Ponte sullo Stretto senza se e senza ma. Gabriella Giammanco, già senatrice, e candidata di Forza Italia alla Camera nel collegio uninominale di Palermo-Settacannoli, si fa portavoce di uno dei cavalli di battaglia da sempre dei leader azzurri e contestato, invece, dal campo avverso, che si oppone alla realizzazione di un’infrastruttura sognata già da tempi remoti ma mai realizzata.

Forza Italia ha ribadito più volte che il Ponte sullo Stretto si farà. Anzi, che è una delle priorità dei prossimi governi nazionale e regionale. Come si passa dalle parole ai fatti?
“Andando al governo nazionale e della Regione. In questi anni è mancata solo la volontà politica, nient’altro. Il benaltrismo ha paralizzato le opere strategiche per la modernizzazione del Paese tra cui il Ponte, che serve a collegare la Sicilia non alla Calabria ma all’Europa. Andrebbe, infatti, a completare il corridoio Berlino-Palermo e la nostra Isola diventerebbe piattaforma strategica nel Mediterraneo. Per non parlare del fatto che, considerato il paesaggio, il ponte sarebbe anche un’attrattiva turistica. Penso al ponte Akashi, uno dei più lunghi del mondo, spettacolare a vedersi, in cui i turisti pagano il biglietto per vederlo. Il nostro ponte non solo agevolerebbe la logistica degli spostamenti ma sarebbe un’attrattiva per i visitatori di tutto il mondo”.

A che punto è il progetto?
“Il progetto è già cantierabile. La realizzazione del Ponte costerebbe allo Stato 4 miliardi. I siciliani ne pagano 6 all’anno per l’insularità e tutti i disagi che ne conseguono”.

C’è il rischio che la mafia possa infiltrarsi in un’opera così grande che coinvolgerà le istituzioni italiane ed europee?
“Si deve ovviamente far sì che questo non accada, mettendo in campo tutti i controlli e le misure opportune. La paura che ciò accada non può farci desistere da un obiettivo importante per lo sviluppo e la crescita della nostra Sicilia. Se fosse così, vorrebbe dire darla vinta ai mafiosi”.

La candidata del centrosinistra, Caterina Chinnici, ritiene che la priorità non è tanto il Ponte ma il miglioramento della rete interna di strade e ferrovie…
“Le due cose non si escludono anzi. Il Ponte sarebbe un volano di nuove opportunità e porterebbe anche alla realizzazione dell’Alta velocità in Sicilia. Ripeto: il benaltrismo e la politica dei no in questi anni non hanno fatto altro che bloccare il Paese, anziché renderlo più competitivo. Senza contare che solo i cantieri per la sua realizzazione creerebbero oltre 100 mila nuovi posti di lavoro”.

La Regione circa un mese fa ha concluso le operazioni di gara dell’Accordo quadro triennale da 63 milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali della Sicilia. Un bel passo avanti…
“Certamente. Per questo non dobbiamo fermarci ma rilanciare con nuove opere. I siciliani hanno il diritto di potersi muovere in sicurezza e di spostarsi agevolmente senza tutti i disagi che oggi sono costretti a patire”.

Come sta conducendo gli ultimi giorni di campagna elettorale?
“A convincere gli indecisi e riportare gli astensionisti alle urne, offrendo idee concrete e realizzabili in tempi brevi. In questi giorni sono in giro per le circoscrizioni che ricadono nel mio collegio, perché mi sembrava giusto conoscere i consiglieri, avere un contatto diretto con i territori e i quartieri e portare avanti le istanze dei cittadini”.


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