Politica

In arrivo un’altra mozione di sfiducia per Ursula

L'iniziativa stavolta parte dalla sinistra radicale di Left delusa su Gaza e Green Deal

di Cristiana Flaminio -


Piove sul bagnato, frau Ursula: è in arrivo un’altra mozione di sfiducia dal Parlamento per la presidente della Commissione Ue. A presentarla questa volta sono gli esponenti della sinistra radicale di Left. C’è un elenco lunghissimo di doglianze, dall’ala sinistra di Strasburgo, contro la responsabile dell’esecutivo comunitario. Da Gaza fino all’accordo economico e commerciale con il Mercosur. Ma i lavori di The Left rischiano di imbrigliarsi di fronte agli steccati ideologici e, soprattutto, al monolitismo del Pse che resta, sempre e comunque, a far la stampella a von der Leyen.

Ursula, un’altra sfiducia in arrivo

Son passati pochi mesi da quando è riuscita a evitare, non senza difficoltà né concessioni più o meno generose, la mozione presentata da Gheorge Piperea, membro di Aur-Ecr, che finì per essere appoggiata, ovviamente, anche dai Patrioti di Orban e quasi sembrava interessare anche l’ala destra del Partito popolare europeo. La mozione in arrivo da sinistra potrebbe rappresentare un’altra occasione di fastidi per la von der Leyen. Che ha già dovuto allentare i cordoni della borsa e promettere più attenzione ai temi cari a diversi partiti presenti nell’aula di Strasburgo per garantirsi stabilità. E ciò potrebbe avvenire nel momento più difficile per la Commissione Ue, che non ha ancora smaltito la delusione per i negoziati sui dazi e che vive con apprensione l’evoluzione dei eventi in Ucraina.

Gaza e Green Deal: i numeri di Left

Le armi e soprattutto i temi a The Left non mancano di certo. Le armi, appunto. Il riarmo Ue non rappresenta una priorità per la sinistra che contesta (dividendosi al suo interno) le opzioni belliche di Bruxelles. C’è, poi, la grande questione del Green Deal che va, via via, affievolendosi. I dubbi sull’accordo commerciale col Mercosur. Ma il grande tema rimane quello di Gaza. Per la sinistra è la madre di tutte le questioni e secondo The Left, Ursula non sta facendo abbastanza. Il guaio, però, è che il gruppo radicale non sembra avere abbastanza numeri. Occorrono 72 firme per avviare un’altra mozione di sfiducia a Ursula, loro di eletti ne hanno 46. I socialisti non firmeranno, almeno non ufficialmente. Forse ci sarà qualche franco tiratore. L’unica sarà sperare nel gruppo misto che conta ben 32 esponenti.


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