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In aumento il furto di Suv: 4 regioni maglia nera. Il caso thriller di Verona: 14 Suv in un sotterraneo

di Angelo Vitale -


Non conosce pause il business criminale dei furti d’auto (in particolare, i Suv) che nel 2023 ha registrato una nuova crescita: +5% rispetto al 2022. Nel mirino dei ladri da anni ci sono i Suv, gli Sport Utility Vehicles le cui sottrazioni lo scorso anno hanno registrato un vero e proprio boom, superando la soglia del 50% di incidenza sul totale autoveicoli rubati. Il fenomeno incide a macchia di leopardo sul territorio nazionale, concentrando in Campania, Lazio, Puglia e Lombardia il 90% dei furti.

I dati emergono dall’analisi “Stolen Vehicle Recovery 2024”, curata dall’Osservatorio di LoJack, la società americana parte del colosso CalAmp leader nei servizi telematici e nel recupero di veicoli rubati; un instant report elaborato prendendo in considerazione gli oltre 550 mila dispositivi installati a bordo di veicoli in circolazione sulle nostre strade.

I furti di Suv detenevano una quota del 33% di incidenza solo quattro anni fa. Una volta rubati, seguono diversi mercati di sbocco: su tutti, la rivendita sul territorio nazionale o il trasporto in altri Paesi dell’est Europa per un nuovo proprietario.

Complessivamente, 9 episodi su 10 avvengono in quattro regioni a bollino rosso, in cui questa piaga assume dimensioni uniche a livello europeo: Campania (quasi 1 furto su 3 avviene qui), Lazio (24%), Puglia (20%), Lombardia (14%). Una polarizzazione del fenomeno che negli anni è diventata sempre più evidente.

I modelli più rubati? Tra le vetture, la top five parte, nell’ordine, con la FIAT Panda, la FIAT 500, la Citroen C3, la Lancia Ypsilon e la Smart FORTWO. Per i SUV il primato è detenuto dal Toyota RAV4, seguito dal Toyota C-HR, dalla FIAT 500X, dalla Jeep Renegade e dalla Peugeot 3008.

In questo ambito si consolida il trend dei crimini messi a segno anche grazie al supporto di strumenti hi-tech, soprattutto attraverso la clonazione della chiave, che consente di portare via il veicolo in pochi secondi senza lasciare alcun segno di effrazione.

Nel 2024 una nuova recrudescenza del fenomeno – questa la stima – potrebbe registrarsi come effetto del più generale problema dei ritardi nelle consegne della componentistica per le auto e dei pezzi di ricambio, dovuti alle difficoltà di trasporto nell’area del Mar Rosso. La carenza di componenti e ricambi sul mercato potrebbe favorire un ulteriore aumento dei furti di autovetture nelle città italiane, che potrebbero riguardare anche solo singoli pezzi delle macchine. Un fenomeno già in parte osservato nel 2022, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina e della conseguente crisi nell’industria automobilistica.

“Il fenomeno dei furti di veicoli nel nostro Paese non conosce crisi – commenta Sandro Biagianti, direttore Sicurezza LoJack -. Nei prossimi mesi la necessità di componenti mancanti nell’industria di produzione e di pezzi di ricambio potrebbero generare un nuovo importante incremento di furti parziali e totali”.

Dal suo arrivo in Italia, LoJack ha supportato le forze dell’ordine nel rilevamento e recupero di oltre 18.700 veicoli, per un valore complessivo di 558 milioni di euro.

A Verona il furto diventa un thriller

La città di Verona è stata nei giorni scorsi teatro di un maxi-recupero che ha portato alla luce un tesoro nascosto di 16 veicoli rubati dal valore complessivo di 800mila euro. Protagonista della storia, una Range Rover Sport, equipaggiata con dispositivo LoJack, rubata due volte in due giorni ed entrambe le volte ritrovata a poche ore di distanza dal furto. In occasione del secondo recupero il Suv è stato appunto ritrovato insieme ad altri 13 mezzi dello stesso tipo, di brand premium, e 2 moto, occultati in un deposito sotterraneo, tutti con targhe contraffatte e numeri di telaio cancellati tramite laser. Una vicenda finita con l’arresto del titolare della “autorimessa”.


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