In comunità tre dei 4 minori rom di Milano
La Procura è intervenuta con questa misura, si erano allontanati verso Liguria e Piemonte
Sta diventando una sorta di drammatica telenovela la storia dei quattro minori rom che nei giorni scorsi, dopo aver rubato un’auto, a bordo di questa investirono e uccisero una 71enne a Milano. Le loro famiglie, nei giorni scorsi, si erano allontanate dal campo rom del quartiere Gratosoglio dove vivono, poi vi erano ritornate il giorno dopo. Stamattina, nuovamente l’allontanamento dei minori dal campo, alcuni verso il Piemonte, altri verso la Liguria. Tra di loro c’è una ragazzina e tre maschi, di cui due fratelli, le famiglie non sono imparentate tra loro.
Tre minori rom sono stati affidati ad una comunità
Dopo essere stati riaffidati alle famiglie, i minori erano spariti, dirigendosi verso Liguria e Piemonte. Tre di loro sono stati intercettati e messi in comunità protette: una ragazzina è stata fermata a Savona insieme alla nonna, mentre due fratellini sono stati presi in carico in Piemonte, in un campo rom di Beinasco, nel Torinese. Il quarto minore è stato bloccato in un campo rom di Torino.
La procedura di collocamento in comunità protette è stata attivata d’intesa tra la Polizia locale e la Procura minorile, che aveva avanzato ricorsi urgenti a tutela dei minori ed era in attesa delle determinazioni del Tribunale per i minorenni. A causa della loro età – come è stato da subito a tutti noto – , i bambini non sono processabili penalmente. Quindi è stata adottata una misura di protezione e tutela sociale a loro favore.
La misura della comunità
E’ stato applicato l’articolo 403 del Codice Civile, che consente l’allontanamento di minori in situazioni di pericolo o inadeguatezza familiare. La magistratura minorile, insieme agli enti sociali, ha il compito di valutare la situazione del minore, eventualmente intervenire con misure di sostegno o affido, e monitorare costantemente la frequenza scolastica, la cura, le condizioni di vita e la responsabilità genitoriale. Tuttavia, spesso tali interventi non sono puntuali o sistematici, soprattutto in contesti marginalizzati come quello dei campi rom.
Sulla dispersione scolastica dei minori rom, dati indicano un alto tasso di abbandono: si parla di un calo significativo degli iscritti e frequentanti la scuola, con percentuali di dispersione che raggiungono il 65% in alcune fasi scolastiche e un fenomeno accentuato per i maschi in età preadolescenziale.
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