Cultura & Spettacolo

In Emilia si va in stampa con la storia: in viaggio tra carta e inchiostro

di Alessandra Iannello -


La storia dell’editoria e della stampa da Gutemberg a oggi è andata di pari passo con l’evoluzione dell’uomo e della sua libertà di espressione.
Biblioteche che sono perle d’arte, codici medievali preziosi, musei con strumenti tipografici rari.
Nella Terra dello Slow Mix, tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia, si snoda un itinerario nel mondo dell’editoria tra antico e contemporaneo che si snoda fra biblioteche storiche, musei che svelano gli albori della stampa, collezioni di editori illuminati, arti tipografiche, codici medievali ma anche innovative produzioni editoriali moderne

A Parma, il viaggio nell’editoria inizia dal Complesso Monumentale della Pilotta, dove il Museo Bodoniano vanta di essere il più antico museo della stampa in Italia. È intitolato al tipografo Giambattista Bodoni e ospita una fabbrica del libro con strumenti da lavoro dell’officina tipografica originali, edizioni uniche e rare anche in seta e pergamena, un carteggio di 12mila lettere, 80mila pezzi della stamperia Bodoni, e tantissimi documenti. Un tavolo interattivo svela, inoltre, diversi volumi, tra cui il Manuale tipografico. Sempre alla Pilotta c’è un altro luogo da visitare: la Biblioteca Palatina. Qui, i volumi storici, tra cui manoscritti e codici miniati dell’XI e XII secolo, sono conservati in sale affrescate, come la Sala Dante dipinta da Scaramuzza con scene dalla Divina Commedia e la Galleria del Petitot che ancora conserva scaffalature d’epoca. Grazie a un documento ritrovato nella Biblioteca si è scoperto il giorno di pubblicazione della prima copia della Gazzetta di Parma, il giornale più antico d’Italia: 20 giugno 1728. Sempre a Parma, bisogna visitare la Biblioteca monumentale benedettina dell’Abbazia di San Giovanni. La sala principale è decorata con affreschi cinquecenteschi sulle volte, ritraenti un complesso panorama della sapienza umana e della giustizia. Le pitture parietali riproducono carte geografiche, tra cui una del Ducato di Parma e Piacenza celebrativa della Signoria dei Farnese.

Spostandosi a Noceto si scopre un altro tesoro: il Museo della Tipografia Fernando Libassi, dove ammirare antiche attrezzature, macchine da stampa solo italiane (una particolarità per il periodo) costruite artigianalmente nel corso della storia. A Piacenza, l’itinerario nel mondo dell’editoria prosegue al Museo della Stampa del quotidiano Libertà, giornale piacentino tra i più antichi d’Italia, con gli strumenti tipografici utilizzati fino agli anni ’80, fra cui le storiche macchine compositrici. Un vero e proprio gioiello editoriale si trova nella storica Biblioteca Passerini Landi di Piacenza: il Codice Landiano 190 del 1336, considerato il manoscritto più antico di data certa della Divina Commedia di Dante. Un’ altra perla rara è il Codice 65 o Libro del Maestro, da scoprire nel Museo Kronos della Cattedrale di Piacenza, seguendo il percorso che conduce verso la cupola affrescata da Guercino. Nel borgo di Bobbio l’Abbazia di San Colombano espone antichi codici e un nuovo Scriptorium, ricostruito sull’impronta di quelli originali e la digitalizzazione di 15 codici trascritti da monaci bobbiensi e collocati nella biblioteca Ambrosiana di Milano.


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