Cronaca

IN GIUSTIZIA – Il costo folle dell’amore

di Redazione -


di ELISABETTA ALDROVANDI

Non l’abbiamo vista arrivare. No, non la nuova segretaria del Pd, che ha mutuato la frase dal titolo del libro di Lisa Levenstein, ma la rete Internet, che, entrata di soppiatto dal buco della serratura, ha finito col prendere il sopravvento divenendo parte integrante della nostra quotidianità. Le si chiede qualsiasi cosa: da come costruire un oggetto acquistato (ovviamente in rete) a come raggiungere una destinazione, dal modo in cui usare un cosmetico alla ricerca di ogni sorta di oggetto umanamente conosciuto.

Anche l’amore, si cerca e si trova in quella realtà. E non c’è nulla di strano, se quell’amore prende forma trasformandosi in un corpo e una personalità da incontrare, conoscere, frequentare. Il problema sorge, e diventa un problema molto grave, quando dietro l’approccio cordiale, le frasi romantiche, le dichiarazioni d’amore, le promesse di un futuro dal cuore di panna, si cela il nulla. O meglio, qualcuno che non ha nulla a che vedere con un amante focoso e perdutamente innamorato, ma che somiglia di più a un delinquente abituale che si arricchisce truffando e spolpando vittime ingenue, la cui unica colpa è il desiderio di amare e di essere amate.

L’ultima in ordine di tempo è una donna ligure che si è innamorata di un calabrese conosciuto online. Lui si era manifestato fin da subito attento e premuroso, desideroso di formare una famiglia con quella donna che ha finto di amare per ben due anni, rinviando di giorno in giorno il momento del primo incontro, alimentato da promesse d’amore e da incessanti richieste di denaro, per un totale di novantamila euro. L’inganno, probabilmente, sarebbe stato scoperto solo quando la donna si fosse trovata senza denaro e avesse perso interesse agli occhi del finto innamorato, ma il destino, quello reale, ha deciso diversamente. L’infingardo, ormai a secco di idee su come truffare l’innamorata, ha finto un rapimento sdoppiandosi addirittura nel suo aguzzino che la minacciava di morte se lei non avesse pagato un riscatto. La donna, invece di sottomettersi al metodo evidentemente mafioso, si è rivolta ai Carabinieri che, ascoltata la storia, hanno impiegato giusto il tempo di farla accomodare per capire che la poveretta era stata platealmente raggirata. Il tizio, poi, è stato identificato e lei ha dovuto subire pure l’amara sorpresa di sapere che si trattava di un pregiudicato tossicodipendente, già condannato in passato per avere estorto denaro ad amici e parenti. Denunciato dalla donna, improvvisamente svegliatasi dal torpore amoroso, è stato arrestato e tradotto in carcere.

Quello delle truffe amorose è un problema diffuso e grave: nel 2021 sono aumentate di ben il 118% rispetto all’anno recedente, per un totale sottratto alle vittime di oltre quattro milioni e mezzo di euro. L’età media delle vittime è intorno ai cinquant’anni, spesso deluse da relazioni precedenti. Si tratta per la maggioranza di donne. Inizia con un like o un cuore a un post sui social. Continua con un corteggiamento che può durare anche mesi, e pian piano finiamo con l’innamorarci, convinti di avere una relazione “vera”.

Anche se si tratta di una relazione a distanza, nata su internet, ci sentiamo talmente coinvolti da esser pronti a sostenere economicamente l’altra persona durante un momento di difficoltà… che però non finisce mai. È una delle forme di raggiro più doloroso per chi cade nella rete, poiché colpisce la sfera dei sentimenti, ferisce la propria autostima e distrugge sogni e progetti, lasciando la vittima psicologicamente devastata dal dolore e dalla rabbia per la manipolazione subita. E quei danni non sono facilmente eliminabili, se non con l’ausilio di esperti che aiutino a ricostruire la fiducia in se stessi e negli altri.
L’unico suggerimento utile, che deve valere per tutte le forme di conoscenza virtuale e di persona, è diffidare di chi, dopo pochi mesi dall’inizio del rapporto, inizia con richieste di denaro stranamente motivate, e soprattutto non dimostrate. Evitare commistioni economiche all’inizio di relazioni affettive è fondamentale anche per comprendere le reali intenzioni di ognuno, e soprattutto per evitare amare, e indigeste, sorprese.


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