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In Groenlandia si vive male (se sei un inuit)

di Martina Melli -


La Groenlandia è tra i Paesi meno popolati al mondo. Sull’isola artica, malgrado la natura selvaggia e rigogliosa, le aurore boreali che cambiano la vita, e il freddo a cui noi sud-europei fantasticheremmo di sfuggire con una tazza di caffè fumante e un caminetto acceso – in perfetto stile “hygge” (la filosofia danese che persegue calore e comodità) – non si vive
molto bene. La verde terra (“Greenland”, così la chiamano gli anglosassoni) nelle scorse settimane ha fatto parlare di sé per via di una brutta storia post-coloniale.

Negli anni ’60 e ’70, infatti, il governo danese che ancora controllava l’isola (la Groenlandia è stata sua colonia fino al 1953) attuò una dura politica contraccettiva per controllare la
crescente popolazione inuit sul territorio . A questo scopo, vennero impiantate – spesso
senza consenso – spirali anticoncezionali su 4.500 donne e ragazze. Lo scorso mese, 67 di
loro hanno presentato una richiesta di risarcimento alla Danimarca per circa 40
mila euro a testa.

Nel 2022 venne poi alla luce un altro scandalo: negli anni ’50, 21
bambini inuit furono strappati alle proprie famiglie e spediti in madrepatria,
nell’ambito di un progetto sperimentale che avrebbe dato vita a un’élite di lingua danese
sull’isola. Oggi gli inuit costituiscono circa il 90% della popolazione; una popolazione
attanagliata da gravose sfide sociali, tra povertà, mancanza di un’educazione
adeguata e soprattutto la quasi inesistente cura e prevenzione della salute mentale.

Il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, José Francisco
Cali Tzay, ha dichiarato: “Si stima che circa il 20% dei bambini groenlandesi siano stati
vittima di violenza e abusi sessuali”. Ha anche sottolineato la vulnerabilità giuridica
degli inuit, che non hanno gli strumenti per difendere il proprio diritto al consenso
libero, preventivo e informato. Ad esempio, per l’assegnazione di concessioni turistiche e
l’attuazione di progetti imprenditoriali, due tra le molte questioni che stravolgeranno la
loro vita. Ciò che più di tutto ci colpisce della Groenlandia però, è l’elevato tasso di suicidi
– tra i più alti nel mondo – così come gli aborti che, secondo il National Board of Health,
continuano a essere di gran lunga superiori alle nascite.


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