Cultura & Spettacolo

IN LIBRERIA – Il cognome delle donne, per un’Italia che cambia

di Eleonora Ciaffoloni -


L’esordio di Aurora Tamigio con Il cognome delle donne (Feltrinelli, 2023), è senz’altro potente. Il libro si struttura come una saga familiare che inizia dalla Sicilia del primo dopoguerra (1921) e che termina nei mitici anni Ottanta, e racconta una famiglia interamente al femminile. Tutto inizia con Rosa, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne, che “rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome”, una donna che non si piega mai, né al padre né ai fratelli. Nel 1925 Rosa incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle; perciò, Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”. Rosa ha trovato in lui l’esatta metà della mela: con lui scappa, si sposa e insieme aprono un’osteria. Dal loro amore nascono Fernando, Donato e infine Selma, una donna mite e dalle mani delicate. La piccola della famiglia rimane soggiogata da Santi Maraviglia, detto Santidivetro per la pelle diafana. I due convolano a nozze, nonostante il parere contrario di Rosa, ma a ragion veduta: perché quando Santi prende il posto di capofamiglia iniziano i problemi. In particolare, quell’eredità di famiglia che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma e Santi: Patrizia, Lavinia e Marinella. Cinque donne per cinque epoche diverse, che ogni volta dovranno fare i conti con uomini e con quel meccanismo patriarcale insito nella società. Il romanzo mette in luce i pregiudizi culturali che sottolineano la supposta superiorità degli uomini sulle donne, riflettendo una mentalità arcaica. Non vi è, tuttavia, una demonizzazione dell’uomo in quanto tale, perché il romanzo offre una visione completa dei personaggi maschili, alcuni dei quali rappresentano esempi positivi dell’umanità. Questo libro ci permette di vedere un’Italia che cambia e ci dà la possibilità anche di vedere come cambiano usi e costumi in una terra ancora molto ancorata alle proprie tradizioni, come la Sicilia.
Ne Il cognome delle donne, la penna di Tamigio scorre piacevolmente, rende la narrazione vivida e autentica anche grazie ai tanti riferimenti. Arricchimento di pregio quello delle espressioni dialettali che contestualizzano senza appesantire la lettura. Insomma, si legge in un fiato: consigliato!


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