Politica

IN POLITICA IL “SOR TENTENNA” NON PAGA

di Redazione -


 

 

Riconosciuto al Governo il merito di aver gestito bene, anche se con qualche iniziale sbavatura, la prima parte della pandemia,  altrettanto non si può dire da quando è iniziata la fase 2 (18 maggio) e soprattutto da quando è stato concesso (3 giugno)  lo spostamento tra Regioni con ulteriore allentamento delle iniziali restrizioni. Abbiamo assistito al uno “stop and go” di decisioni prese e subito dopo corrette – se addirittura non ritirate – che hanno ingenerato dubbi e perplessità. Non si sono più capiti il ruolo del Comitato Tecnico Scientifico, al suo interno non sempre univoco, e alcuni “balbettii” del Governo sulle distanze di sicurezza, sull’obbligo delle mascherine, sui comportamenti nei servizi di trasporto e nei luoghi aperti al pubblico. Per non parlare dei rapporti assai confusi, se non conflittuali, tra Governo centrale e Regioni.

Sintomatico quello che è avvenuto con le discoteche, prima chiuse per paura del contagio, poi inaspettatamente riaperte e subito dopo richiuse

In un’estate “particolare” quale quella che si è vissuta, perché non si è avuto il coraggio di vietare gli spostamenti all’estero e tra le singole Regioni,  tranne che per motivi di lavoro, come era avvenuto nei mesi del  lockdown?  Non era prevedibile dopo un inverno di restrizioni l’esodo, soprattutto di giovani, verso le località di vacanza in Italia e all’estero?

E la scuola? A meno di un mese dalla sua “asserita” riapertura, il caos di notizie e contro-notizie regna sovrano. Eppure c’è stata tutta l’estate per prepararsi, adeguatamente e per tempo,  ad un evento che certamente non era inaspettato. In questo bailamme  la sola fortuna è che abbiamo un Ministro della Salute che si chiama… Speranza

PdA


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