Attualità

Inaugurato l’anno accademico alla scuola ufficiali carabinieri di Roma

di Giovanni Vasso -


Nella mattinata di ieri all’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno Accademico 2021 – 2022. L’evento è stato aperto dal Comandante della Scuola, Generale di Divisione Claudio Domizi. Ha quindi preso la parola il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, il quale ha esordito ponendo l’accento sulla centralità dei valori nell’azione istituzionale, facendo riferimento ai valori individuali che devono indirizzare oggi l’azione di ogni carabiniere: responsabilità del ruolo, consapevolezza dell’autorità rivestita e coerenza dell’esempio. “Un Carabiniere responsabile esprime una straordinaria capacità di ascoltare le persone in un momento in cui le ansie di ognuno sono amplificate anche per via della situazione di incertezza legata alla pandemia che ancora oggi viviamo. È in questo contesto che l’orientamento al cittadino diventa il metro di valutazione dell’impegno di ogni singolo carabiniere”. Luzi ha spiegato: “Il valore dell’Autorità non risiede nella posizione che si ricopre. Al Comandante che si ponga in cima ad una collina tutto sembrerà piccolo e lui sembrerà piccolo a tutti”. L’alto vertice dell’Arma si è poi soffermato sulla necessità di fornire coerenza nell’esempio, ricordando la figura del Carabiniere Vittorio Iacovacci, ucciso in Congo, assieme all’Ambasciatore Luca Attanasio, nel corso di una missione a sostegno di un progetto umanitario. Il Comandante Generale ha quindi fatto cenno all’impegno dell’Arma per la protezione del territorio, definendo il deterioramento dell’ambiente una pandemia più lenta del coronavirus, ma non meno rischiosa e sottolineando come l’organizzazione e le capacità dei Carabinieri forestali siano un unicum a livello mondiale, la cui expertise è messa a disposizione dell’Autorità di Governo per iniziative di “diplomazia ambientale”, in collaborazione con le Nazioni unite, la Fao, l’UNESCO e l’Unione europea. Tra i temi trattati anche il fenomeno della violenza contro le donne e del disagio giovanile che vedono l’Istituzione impegnata sia a livello repressivo che preventivo, rispettivamente, con il rafforzamento della Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, che conta oltre 370 ufficiali di polizia giudiziaria e con un attento lavoro per anticipare situazioni di possibile rischio attraverso il pattugliamento della rete internet, con l’obiettivo di disinnescare sul nascere derive pericolose per l’incolumità dei ragazzi.


Torna alle notizie in home