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Indagata la suocera di Aboubakar Il caso partì nel 2017

di Edoardo Sirignano -


L’avviso di garanzia, alla fine, è arrivato. Indagata dalla procura di Latina Marie la suocera di Aboubakar Soumahoro, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. Marie Terese Mukamitsindo è coinvolta nell’inchiesta sulla gestione delle cooperative Karibu e Consorzio Aid. Il fascicolo viene aperto per ipotesi di malversazione. A parte l’inchiesta giudiziaria, da mesi, sarebbero in corso accertamenti dell’Ispettorato del lavoro sulle società gestite dai familiari del deputato. Queste ultime, finite sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza per presunti mancati pagamenti ai dipendenti e contratti non regolari, sul territorio erano conosciute da anni. L’assessore Francesca Pierleoni del Comune di Latina, intervenuta su queste colonne, non è l’unica ad aver messo in evidenza una serie di anomalie, come quella sul progetto Ucraina, dove i soliti noti prima si sarebbero fatti avanti e poi scomparsi. A queste latitudini, i fatti di cui parla oggi nei principali talkshow non sorprendono affatto. L’europarlamentare della Lega Mario Borghezio addirittura nel 2017, su spinta di un movimento locale, aveva presentato un’interrogazione in cui sollevava perplessità rispetto alla gestione dei migranti di tale Coop. Per tale ragione, aveva inviato addrittura una lettera al Prefetto, in cui chiedeva un urgente e repentino intervento: “In una recente occasione di incontro con cittadini ed associazioni del territorio di Aprilia – aveva scritto nella missiva indirizzata all’Ufficio Territoriale di Governo – lo stesso ha ricevuto numerose segnalazioni critiche nei riguardi delle attività di alcune società dedite all’accoglienza di immigrati extra-Ue e in particolare della Coop Karibù. Sembra opportuno disporre approfonditi controlli, in relazione all’attività delle stesse, circa il numero degli immigrati ospitati, il rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria e l’adozione delle necessarie profilassi, in particolare nei riguardi delle malattie infettive”. In quel documento si parlava anche di due occupazioni abusive, più volte segnalate alle autorità competenti. Sulla questione ci furono diversi articoli di giornale, nonché una conferenza stampa dove appunto si parlava delle condizioni precarie in cui versavano tante persone ospitate in quelle residenze. Emanuele Campilongo di Apl e Mariantonietta Belvisi, addirittura nel 2015, erano stati protagonisti di confronto pubblico in cui, come riportano diverse testate locali, si chiedeva di sapere in che condizioni versavano i migranti gestiti da Karibù e soprattutto perché venissero assegnati ulteriori fondi a chi, pur ricevendo già tante risorse, avrebbe lasciato i propri ospiti in condizioni di povertà. “Come mai – era l’interrogativo posto da Campilongo a chi di dovere – a questi ragazzi, per cui vengono assegnati 38 euro al giorno alle Coop che li gestiscono, si vogliono dare ulteriori 150 euro per la pulizia dei parchi, da affidare agli stessi soggetti, mentre poi li vediamo girare per i cassonetti”.


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