Economia

Inflazione, contrordine Ue: “Aumentare i salari, siano al passo col carovita”

di Cristiana Flaminio -

NICOLAS SCHMIT COMMISSARIO UE


Contrordine, euro-burocrati. L’Europa si sveglia e vuole, adesso, che “l’evoluzione dei salari” sia “collegata a quella dei prezzi”. Parole e musica di Nicolas Schmit, commissario Ue al Lavoro e ai Diritti Sociali, che dalla platea del Festival internazionale dell’Economia di Torino ha compiuto un’inversione a U rispetto a quanto la Bce sta perorando ormai da quasi un anno. Secondo gli economisti di Francoforte, i salari non andavano nemmeno sfiorati. Perché c’era il rischio che, collegando gli stipendi al carovita, si potesse rendere vano tutto lo sforzo fatto, a suon di rialzi tambureggianti dei tassi di interesse, proprio per contrastare l’inflazione.

Schmit, a La Stampa, ha poi spiegato che non c’è “nessun motivo per tenere gli stipendi bloccati”. E, anzi, “devono tenere il passo del costo della vita”. E questo perché: “Non siamo in una spirale prezzi-salari”. Una carezza, per Lagarde e soci, in un pugno: “La banca centrale ha ragione nel fare quello che sta facendo alzando i tassi. Però tra le cause dell’inflazione non ci sono i salari. C’è l’energia, almeno in un primo momento, e poi ci sono anche aziende che hanno cavalcato l’onda aumentando i prezzi più degli stipendi”.  Pertanto, spiega il commissario Schmit, si può intervenire: “Collegando l’evoluzione dei salari al costo della vita, come avviene in Germania, dove i prezzi lentamente si stanno riducendo”. Ma beninteso, “questo non significa dare aumenti illimitati ma non possiamo rendere i lavoratori vittime della situazione inflazionistica. Gli stipendi devono tenere il passo”.


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