Attualità

INGIUSTIZIA

di Redazione -


di ELISABETTA ALDROVANDI
Fine anno, tempo di riflessioni. E resoconti. Anche sulla criminalità. Quanti reati sono stati commessi nel 2022, in Italia? Per avere i dati al 31 dicembre sarà necessario aspettare qualche mese, quando il Ministero dell’Interno raccoglierà tutti i numeri suddividendoli per categorie e in base bene costituzionalmente garantito che è stato violato. Al momento, i dati disponibili sono quelli tra il primo agosto 2021 e il 31 luglio. E non sono incoraggianti. Si registra un po’ ovunque un aumento della criminalità, sia contro il patrimonio sia contro la persona. Un aumento che si attesta mediamente intorno al 12,8%. In particolare, nel periodo predetto, sono stati aperti presso le Procure ben 2.116.479 fascicoli contenenti notizie di reato, rispetto al milione e 875.038 dell’anno precedente. Tra i delitti in aumento, troviamo i furti, le rapine e gli omicidi. Dal 1 agosto 2021 al 31 luglio 2022 si sono registrati 319 omicidi, 36 dei quali attribuibili alla criminalità organizzata, a fronte dei 276 commessi nel medesimo arco temporale dello scorso anno. In aumento anche le rapine, che passano dalle 19.975 del 2021 fino alle 24.644 dell’anno in corso. Stesso trend per quanto concerne i furti, che salgono dai 730.061 dell’anno precedente ai 902.014 del 2022. Anche i reati via web sono notevolmente aumentati: sono 258 i contenuti web oscurati, in salita rispetto ai 208 segnalati nello stesso periodo dell’anno scorso. Cresce del 15,7% la percentuale di femminicidi commessi tra 1 agosto 2021 e 31 luglio 2022: sono ben 125, ossia il 39,2% del totale degli omicidi volontari. Di questi, 108 sono femminicidi maturati in àmbito familiare, mentre sarebbero 68 quelli commessi dal partner o dall’ex partner. Nello stesso periodo dello scorso anno, le donne uccise erano state 108. Risultano in calo le denunce per stalking (15.817 contro le 18.653 del 2021), si incrementano gli ammonimenti del questore (3.100, di cui 1.640 per violenza domestica) e cala il numero dei provvedimenti di allontanamento (414 nel 2022). Il contrasto al traffico di sostanze stupefacenti ha avuto non ha avuto tregua: 97.770,40 i chili di droga sequestrati nell’ultimo anno, in aumento rispetto a quanto registrato nel 2021 (63.523 kg). Insomma, un quadro non propriamente confrontante, che trova in parte la sua origine dal periodo di forte contrazione economica e crisi sociale che stiamo attraversando, con alcune felici eccezioni, a livello globale. È indubbio, infatti, che periodi storici di forte difficoltà generalizzate favoriscono il disagio sociale, che può spingere alla delinquenza. Questo non significa giustificare chi commette atti contro la legge, che devono essere sempre perseguiti e adeguatamente sanzionati, ma cercare di fornire una spiegazione a un fenomeno sociale che ha moltissime ricadute a livello sociale, non soltanto in riferimento alle vittime colpite, ma anche di costi sociali per la rieducazione e riabilitazione di chi delinque. Una certa percentuale di crimini è elemento indefettibile e naturale di una società sana, perché è la stessa convivenza sociale che determina la violazione, da parte di alcuni, del patto sociale. Ma quando quella percentuale si trasforma da situazione di generalizzata pericolosità per la maggior parte dei consociati, è obbligo delle istituzioni mettere in campo ogni misura adeguata per prevenire e contenere gli episodi criminosi, senza dimenticare che la riabilitazione dei colpevoli è uno degli elementi indicatori di una società evoluta.In attesa che arrivi quel momento, facciamo del nostro meglio per costruire quella società che vorremmo per noi e per le generazioni a venire. Senza dimenticarci degli auguri, di cui c’è sempre un gran bisogno. Non solo nel periodo natalizio.

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