Attualità

INGRANDIMENTO – Tragedia e giallo: sulla spy boat niente autopsia e barca fantasma

di Adolfo Spezzaferro -


Non sarà svolta nessuna autopsia sulle quattro vittime del naufragio della “Gooduria” nel Lago Maggiore. La barca guidata da Claudio Carminati si sarebbe ribaltata per il maltempo e per il carico eccessivo – 23 passeggeri contro un massimo consentito di 15. Il medico legale ha accertato che la moglie russa di Carminati Anya Bozhkova, i due agenti dell’intelligence italiana Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi e dell’israeliano Erez Shimoni (ex agente del Mossad in pensione) sono morti per “annegamento” e che non presentano segni lesioni. Per cui la Procura ha ritenuto di non effettuare ulteriori accertamenti. Resta comunque un mistero il perché di così tanti agenti dei servizi italiani ed israeliani a bordo della house-boat. I 19 agenti dell’Aise e quelli del Mossad scampati al naufragio, interrogati dai carabinieri, si sono limitati a dire rispettivamente: “Sono un funzionario della presidenza del Consiglio” e “Faccio parte di una delegazione governativa israeliana”. Tutti gli agenti che erano a bordo sono stati dimessi in tutta fretta, con quelli israeliani ripartiti subito per Tel Aviv con un volo militare. Come da prassi, Carminati è indagato per omicidio e naufragio colposi. Intanto icittadini di Sesto Calende, riferisce il vicesindaco Edoardo Favaron, “sono frastornati”. “Nei bar ci si chiede come sia possibile che siamo diventati un crocevia di spie addirittura di tre Stati: Italia, Israele e, ora, come scrivono alcuni media, anche Russia ai cui servizi sarebbe stata vicina una delle vittime. È vero che ospitiamo realtà importanti come la Leonardo ma quello che è accaduto ci sorprende molto”. Prioritario per gli inquirenti è stabilire se la “Gooduria” navigasse in condizioni di sicurezza e se il comandante avrebbe potuto evitare la sciagura.
Tuttavia resta da capire se al di là della versione ufficiale di una festa, una sorta di rimpatriata tra 007, a bordo dell’imbarcazione sia avvenuto qualcos’altro, come lo scambio di documenti o informazioni. Altro elemento da non trascurare, forse c’era qualcun altro a bordo, che forse andava portato sulla costa settentrionale del lago, che è in Svizzera. Le modalità con cui sono stati rispediti tutti a casa in fretta e furia, senza lasciare traccia neanche dei pernotti negli alberghi, e soprattutto il fatto che per gli inquirenti sia secondario che a bordo fossero tutti agenti dei servizi lascia intendere che forse c’è dell’altro in ballo. Che per ora non ci è dato sapere.
Certo è che, nonostante le operazioni per “ripulire” la scena del naufragio, l’attività dell’intelligence in quell’area è fortemente compromessa, sia a livello di coperture che di basi operative. A quanto pare poi il Mossad avrebbe chiesto chiarimenti all’Italia.


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