Interrogatori, molestie e deportazioni per gli studenti cinesi negli Usa: Pechino protesta con Washington
“La Cina ha presentato solenni rimostranze alla parte statunitense”
La Cina ha ha redarguito pesantemente gli Stati Uniti dopo le segnalazioni di interrogatori, molestie e maltrattamenti subiti da studenti cinesi in arrivo negli Usa per motivi di studio. Parlando in conferenza stampa e ripresa dal Global Times, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha denunciato che “le autorità statunitensi hanno recentemente sottoposto studenti cinesi a un’applicazione discriminatoria, politicamente motivata e selettiva della legge”.
Gli abusi segnalati
Secondo Mao, gli studenti sarebbero stati condotti in “piccole stanze nere e sottoposti a lunghi interrogatori, in alcuni casi per oltre 70 ore, con domande non correlate al motivo del viaggio”. La portavoce ha aggiunto che “in alcuni casi, i visti sono stati annullati con il pretesto di un ‘potenziale pericolo per la sicurezza nazionale’ e l’ingresso è stato negato”. Queste pratiche, ha affermato, “hanno seriamente violato i diritti e gli interessi legittimi dei cittadini cinesi, disturbato gli scambi tra i popoli e danneggiato l’atmosfera di cooperazione culturale ed educativa”.
Chieste indagini per le vessazioni subite dagli studenti cinesi
“Dopo ogni incidente, la Cina ha immediatamente presentato solenni rimostranze alla parte statunitense, espresso forte insoddisfazione e chiesto un’indagine approfondita”, ha sottolineato Mao. Avvertimento chiaro e diretto agli Usa: “Il Partito Comunista Cinese e il governo mettono sempre le persone al primo posto e la diplomazia cinese è centrata sui cittadini, non permetteremo che nessun cittadino cinese in viaggio negli Usa venga trattato ingiustamente in nessun momento e in nessun luogo”.
La Cina, ha concluso, “esorta la parte statunitense ad affrontare seriamente il problema, a prendere in considerazione le preoccupazioni cinesi e a rispettare l’impegno del presidente americano di accogliere gli studenti cinesi”, invitando Washington a “porre fine agli interrogatori infondati, alle molestie e alle deportazioni”. Mao Ning ha assicurato infine che “la Cina continuerà a prendere misure ferme per salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi dei propri cittadini che viaggiano negli Stati Uniti”.
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