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Intervista a Enrico Folgori, presidente di Feoli, Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata

di Marco Montini -


Enrico Folgori è presidente di Feoli, Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata, associazione che comprende tutte le aziende che, in una logica industriale integrata, svolgono attività di ricevimento, deposito, movimentazione, distribuzione e consegna delle merci conto terzo, oppure attività di e-commerce e di e-business. 

Presidente Folgori, che attività di tutela svolgete nello specifico? 

“Il mondo sta cambiano molto velocemente. Anzi, è cambiato in modo radicale negli ultimi anni. Il Covid prima e i conflitti che stanno incendiando l’Est Europa e il Medio Oriente hanno cambiato gli schemi politici ed economici. Noi come sistema Italia cosa vogliamo fare? Di più: come Europa che ruolo vogliamo giocare? Feoli nasce con questo obiettivo: far sentire la voce di centinaia di imprese che oggi reggono l’economia nazionale ed europea. Dopo i lockdown l’e-commerce ha avuto un boom spaventoso, cambiando le abitudini di milioni di cittadini. Il mondo del trasporto e della logistica, già fondamentale, ha assunto ancora più importanza, dando lavoro a migliaia di famiglie e servendo milioni di cittadini. Nostro compito è tutelare le imprese di trasporto con l’obiettivo di tutelare i lavoratori, ma anche la qualità dei servizi nell’interesse di chi ne usufruisce”.

Come sta cambiando la logistica con l’avvento della digitalizzazione? 

“La digitalizzazione non va vista come una minaccia, ma come una risorsa. Grazie al digitale i vantaggi per le imprese della logistica saranno sempre maggiori. Penso ad esempio alla capacità di programmare gli stoccaggi delle merci, l’automatizzazione dei processi, la riduzione degli errori di spedizione, l’ottimizzazione dei carichi, la capacità di monitoraggio in tempo reale delle spedizioni. Le tecnologie digitali ci permettono già oggi di trasformare e ottimizzare i processi migliorando efficienza, tracciabilità e visibilità. La digitalizzazione rende sicuri e veloci i pagamenti e aumenta la sicurezza dei clienti. E’ evidente che il processo di cambiamento del mondo del lavoro è in corso e va gestito. Noi come Feoli non crediamo possibile che possano reggersi aziende senza personale. Il capitale umano è e resterà il valore aggiunto di ogni impresa. Al contempo è evidente che l’azienda che riuscirà a coniugare digitalizzazione e fattore umano sarà più competitiva sul mercato perché sarà in grado di soddisfare maggiormente la clientela. C’è il rischio che in un mondo globalizzato, Paesi che guardano meno ai diritti possano sostituire manodopera già poco pagata con le macchine. Ma la differenza la fa la qualità. L’Occidente deve scommettere su qualità, innovazione ed efficienza per mantenere la competitività”.

La manovra finanziaria sta per entrare nel visto. Cosa auspicate da questo bilancio 

“Partiamo da una premessa: l’Italia va meglio, il tasso di disoccupazione è al 6%, il livello più basso degli ultimi vent’anni. Il tasso di crescita è sopra le stime dell’Eurozona. Ma questo non vuol dire che siamo nelle condizioni di spendere in modo scriteriato. Soldi ce ne sono pochi ed è giusto che il governo sia responsabile e attento. Da questa finanziaria ci aspettiamo misure che sostengano la crescita, perché crescita significa produzione, produzione si traduce in posti di lavoro. E ci aspettiamo misure che sostengano il potere d’acquisto delle famiglie, perché l’aumento dei consumi spinge il Pil. La detestazione dell’aliquota al 33% per il ceto medio ci convince e auspichiamo possa essere applicata per i redditi fino a 60mila euro. Così come siamo favorevoli a ogni investimento che possa portare posti di lavoro, come gli investimenti per le infrastrutture, che creano occupazione e fanno crescere il Paese. Gli investimenti nella sanità sono molto importanti, anche se sul medio periodo dovremo ragionare a nuove forme di welfare perché la popolazione invecchia e le aziende devono essere messe in condizioni di poter affiancare forme assicurative al welfare pubblico nell’interesse dei conti statali. Vogliamo essere un corpo intermedio che porta sì interessi particolari, ma guardando all’interesse generali”. 

In tema logistica, in questi anni le aziende hanno sofferto l’Incremento dei pezzi dei carburanti: quanto incide? 

“Incide tantissimo. Per questo non siamo d’accordo con l’aumento delle accise per i motori diesel, perché va a colpire migliaia di famiglie e centinaia di aziende di trasporto: dai tir ai furgoni del trasporto ultimo miglio. Le politiche europee sull’automotive inoltre finora sono state fallimentari. Il green deal non ha prodotto nulla, se non fare gli interessi della Cina. L’industria automobilistica dell’auto è rimasta indietro e l’Europa vorrebbe costringere milioni di famiglie e di aziende a riconvertire il proprio parco mezzi senza alcun incentivo. Naturale poi che un padre di famiglie scelga una macchina cinese che costa un terzo rispetto a una europea. Ma questo non fa l’interesse di nessuno. Per fortuna qualcosa sembra stia cambiando con l’apertura dell’Europa ai biocarburanti”.

Cosa è la logistica integrata e quanto è importante a livello europeo? 

La logistica integrata consiste in un approccio sistemico alla gestione delle catene di approvvigionamento che coordina e ottimizza tutte le attività: dall’approvvigionamento fino alla consegna. La capacità di muovere merci è fondamentale per la competitività di un Paese e di un continente. Avere infrastrutture moderne è fondamentale. In Italia invece litighiamo sul ponte sullo Stretto e per anni non siamo riusciti a chiudere il corridoio Adriatico-Tirrenico, fondamentale per collegare la Spagna ai Balcani. Sono due esempi, ma rendono bene l’idea di quanto ci sia da fare ancora. Però su questo il governo pare determinato e in questi anni ha fatto passi in avanti che speriamo possano proseguire”.


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