Politica

Intervista a Fabio Roscani: “Ai blocchi di partenza scalpita la generazione Fenix”

di Laura Tecce -


“Senza filtri”: questo il filo conduttore della festa dei giovani di Fratelli d’Italia, da oggi fino a domenica al Laghetto dell’Eur a Roma. Non solo senza filtri ma anche senza preclusioni ideologiche, tant’è che durante la kermesse orbiteranno esponenti politici sia di maggioranza che di opposizione oltre che ospiti non ascrivibili a un’area di centrodestra, dal direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio ai giornalisti e volti de La7 Luca Telese e David Parenzo.

On. Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, Fenix è il vostro “angolo di libertà politica, culturale, e musicale, dove si parla e si ascolta, si litiga e si ride”, aperto a tutti e al confronto con chi la pensa diversamente. Non scontato di questi tempi…
“Fenix è davvero il nostro ‘angolo di libertà’: qui ci si confronta senza filtri e senza preclusioni ideologiche. Lo dimostriamo coi fatti: apriamo con il confronto tra il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente del Lazio Francesco Rocca e il giorno dopo mettiamo sullo stesso palco Giovanni Donzelli e Stefano Bonaccini. È la nostra idea di politica: portare gli avversari a misurarsi sui contenuti, davanti ai ragazzi. Non è una rassegna autoreferenziale: abbiamo voci plurali e perfino chi proviene da esperienze di attivismo radicale sul clima, come Ultima Generazione. È tradizione della destra giovanile. A moderare poi, per scelta precisa, saranno i nostri militanti: ragazzi con le idee chiare e la voce per esprimerle”.

“La fine del politicamente corretto. La nascita di un tempo libero”: è il titolo di uno dei dibattiti. Purtroppo qualcuno questa libertà l’ha pagata cara, Charlie Kirk. La sua condanna a morte? Battersi appunto contro il politicamente corretto, l’ideologia woke e le degenerazioni della teoria gender.
Il titolo scelto non è una provocazione: è una necessità civile. Il politicamente corretto, quando diventa bavaglio culturale, uccide il merito, la responsabilità personale e il coraggio di dire la verità. Noi reagiamo con più libertà: un dibattito plurale, regole chiare, rispetto delle persone e tolleranza zero per minacce e violenze. Per questo a Fenix abbiamo voluto un panel su Charlie Kirk. La sua uccisione a Utah Valley University ha sconvolto chiunque creda nella democrazia. La giustizia farà il suo corso ma il punto politico e culturale resta: non si risponde alle idee con l’odio o con il piombo”.

La Gen Z non è solo la “generazione di TikTok”, ma quella che sta cambiando le regole della comunicazione e della politica. E la politica non può non dare loro delle risposte. In che modo occasioni come Fenix possono contribuire in tal senso?
“Coinvolgendo a tutto tondo i protagonisti della politica nazionale: a Fenix avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con le voci vive e le sensibilità proprie dei ragazzi di questo tempo, anche quelle più distanti. Crediamo che l’ascolto costituisca una via essenziale per il perfezionamento delle politiche pubbliche. Noi non possiamo certo lamentarci: Fratelli d’Italia, anche al Governo, ha dimostrato di saper ascoltare, sostenere e valorizzare la migliore gioventù d’Italia”.

La chiusura domenica mattina è affidata a lei e alla premier Giorgia Meloni, che di Azione Giovani, movimento giovanile di AN, è stata presidente. Un cerchio che si chiude, in un certo senso…
“Giorgia Meloni per la nostra comunità giovanile rappresenta un riferimento assoluto: siamo cresciuti al suo fianco, continuiamo ad applicare quotidianamente il modello puro e autentico di militanza politica che ci ha trasmesso. Il suo spirito di allora, è lo stesso con cui oggi guida con successo l’Italia. Allo stesso modo Gioventù Nazionale rivolge il suo sguardo in avanti. Se la nostra è una ‘storia infinita’, della quale abbiamo raccolto il testimone, mi piace considerarci protagonisti e staffette di una corsa lunghissima: ai blocchi di partenza, scalpita la generazione Fenix”.


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