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Politica

Intervista a Roberto Occhiuto: “Ho rimesso in moto la Calabria, ora serve completare il cambiamento”

di Laura Tecce -


Presidente Occhiuto, domenica e lunedì i calabresi torneranno alle urne. Partiamo dal bilancio: qual è il risultato concreto che rivendica con più forza di questi anni?

“Per troppo tempo la Calabria è stata vittima di una narrazione ingiusta, schiacciata sotto il peso di stereotipi e pregiudizi. Ho dato il massimo per rimettere in moto questa Regione, e voglio portare a compimento il lavoro iniziato. La cosa più gratificante che mi è capitata in questi anni è stata quella di incontrare in giro per l’Italia e per l’Europa tanti ragazzi nuovamente orgogliosi di essere calabresi. La Calabria è il luogo più bello del mondo, e merita di essere percepita e raccontata per le sue eccellenze e per le opportunità che può offrire. Basta con la sindrome di Calimero”.

Presidente Occhiuto, domenica e lunedì i calabresi torneranno alle urne. Partiamo dal bilancio: qual è il risultato concreto che rivendica con più forza di questi anni?

“Per troppo tempo la Calabria è stata vittima di una narrazione ingiusta, schiacciata sotto il peso di stereotipi e pregiudizi. Ho dato il massimo per rimettere in moto questa Regione, e voglio portare a compimento il lavoro iniziato. La cosa più gratificante che mi è capitata in questi anni è stata quella di incontrare in giro per l’Italia e per l’Europa tanti ragazzi nuovamente orgogliosi di essere calabresi. La Calabria è il luogo più bello del mondo, e merita di essere percepita e raccontata per le sue eccellenze e per le opportunità che può offrire. Basta con la sindrome di Calimero”.

Sanità: una priorità per i calabresi, fra ospedali in difficoltà e carenze di personale. Dove sta il vero cambio di passo e cosa si impegna a fare se rieletto?

“Ho raccolto la sanità in macerie dopo tanti anni di commissariamento che non hanno prodotto alcun risultato. Ci siamo rimboccati le maniche accertando la massa delle pretese creditorie e poi il debito. Abbiamo chiuso i bilanci delle aziende sanitarie, li abbiamo fatti certificare, e negli ultimi anni, siamo riusciti ad aumentare il punteggio Lea, più di ogni altra Regione come ci ha detto il Ministero della Salute. Questo non significa che la sanità calabrese va bene, ma se qualche giorno fa il premier Meloni ha potuto annunciare l’imminente uscita dal commissarimento, vuol dire che in questi anni abbiamo lavorato bene. E subito dopo ci libereremo anche dalla seconda camicia di forza, il piano di rientro. A quel punto metteremo mano alla prima vera riforma del sistema sanitario calabrese”.

Le infrastrutture sono un altro tema cruciale. Lei parla di “Calabria che riparte”, cosa ha in mente per rendere finalmente la sua Regione moderna ed efficiente?

“La Calabria sta vivendo una stagione di grandi cantieri e progettazioni. Io ho utilizzato il Ponte sullo Stretto come attrattore di altri investimenti. Per trent’anni i governi nazionali avevano investito un solo miliardo sulla 106 mentre in questi ultimi anni sono stati stanziati 3,8 miliardi che non sono solo risorse programmate, ma sono già gare e cantieri aperti, più altri 900 milioni per l’autostrada e altre risorse ancora. Stiamo lavorando a 360 gradi su tutte le infrastrutture – stradali, ferroviarie e aeroportuali – per rendere la nostra regione sempre più efficiente e al passo con i tempi”.

Il suo principale sfidante, Pasquale Tridico, punta su un “reddito di dignità” regionale. Lei invece parla di lavoro e impresa. Può spiegare quali strumenti concreti metterà sul tavolo?

“In questi quattro anni di governo l’azione messa in campo a sostegno delle imprese è stata imponente: 800 milioni di euro, di cui 535 per il sostegno agli investimenti e 265 per il sostegno alla liquidità. La regione farà ancora tanto per sostenere le imprese e creare posti di lavoro, puntando su asset logistici che possono davvero arricchirla come Gioia Tauro, dove continueremo a investire per attrarre investimenti. Sul lavoro la priorità sarà quella di stabilizzare tutti i precari, a cominciare dai Tis. E poi continueremo con il nostro piano di attrazione degli investimenti per creare nuova occupazione stabile”.

Giovani e spopolamento: migliaia di ragazzi lasciano la Calabria per studiare o lavorare altrove. Qual è la sua strategia per fermare questa emorragia?

“Io ho proposto il “Reddito di Merito” per gli studenti delle Università calabresi. Non è concepito come un sussidio passivo, ma come un investimento strategico nel capitale umano. Il criterio della media minima di 27, introdotto come condizione per l’accesso al contributo, sottolinea l’importanza del merito e dell’impegno nello studio. Questa proposta rappresenta un segnale forte dell’impegno della Regione a sostenere i propri giovani, offrendo loro un futuro di opportunità e contribuendo a invertire la tendenza dello spopolamento, rafforzando così il tessuto sociale ed economico della regione”.

Lei è tra i governatori più apprezzati d’Italia secondo i sondaggi. Non teme però che l’inchiesta giudiziaria che la riguarda possa indebolire la sua credibilità? Può chiarire ai cittadini cosa le viene contestato e quale sarà il suo comportamento se il processo dovesse andare avanti durante un eventuale nuovo mandato?

“Ho ricevuto un avviso di garanzia su questioni che non riguardano direttamente la mia attività amministrativa e su cui sono certo di aver chiarito ogni cosa ai magistrati. Trovo vergognoso che il Movimento 5 Stelle, dopo aver sostenuto il perdente Ricci nelle Marche, incappato anche lui in un’inchiesta, adesso utilizzi questi temi per la campagna elettorale. Non temo di aver indebolito la mia credibilità perché sono certo di non aver mai avuto condotte che siano minimamente censurabili. Se avessi qualcosa da temere non avrei fatto quello che ho fatto, perché credo che oggi i magistrati indagheranno con ancora più scrupolo”.

In una frase, perché i calabresi dovrebbero rinnovarle la fiducia?

“Per proseguire nel buongoverno, nel percorso tracciato, per non tornare indietro”.


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