Economia

Intesa con l’Ue

di Alessio Gallicola -

MARA CARFAGNA MINISTRO PER IL SUD E COESIONE TERITORIALE


42 miliardi di fondi per lo sviluppo. Carfagna: “Siamo pronti”

”Finalmente, dopo mesi di confronto con la Commissione Europea, abbiamo trasmesso a Bruxelles il testo finale dell’Accordo di Partenariato 2021-2027: 42,18 miliardi di euro di fondi strutturali, di cui 31,67 al Mezzogiorno, che consentiranno all’Italia di diventare un Paese più giusto, più moderno e più sostenibile”. Nel giorno dell’ulteriore, pressante “invito” della Commissione Europea ad attuare le riforme necessarie a portare avanti le azioni del Pnrr, l’Italia risponde a Bruxelles con la voce di Mara Carfagna, che annuncia la conclusione dell’accordo che porterà in dote all’Italia un’altra massiccia iniezione di fondi per lo sviluppo. “Si tratta della cifra più alta mai assegnata al nostro Paese – esulta il ministro per il Sud e la Coesione territoriale -, circa il 16% in più dei fondi del 2014/20, una importantissima dotazione di risorse che, insieme al Pnrr e al FSC, rappresentano un’opportunità ma anche una responsabilità”.

L’accordo sui Fondi Strutturali Europei, che ha vissuto un negoziato particolarmente lungo e articolato, non privo di momenti di tensione e incomprensione con i funzionari di Bruxelles, vedrà ufficialmente la luce entro luglio, quando è prevista la sottoscrizione formale. “L’obiettivo del nuovo ciclo – sottolinea Carfagna – dovrà essere quello di utilizzare al meglio ogni euro investito. Non un centesimo deve essere sprecato, come troppo spesso è successo in passato: una governance migliorata e la rinnovata consapevolezza di Stato e Regioni ci aiuterà in questa direzione”.

Anche in questo caso, come per il Pnrr, uno dei nodi principali resta lo stato di salute della Pubblica amministrazione locale, protagonista assoluta della messa in opera delle azioni del Piano ma in molti casi impreparata ad affrontare la sfida dal punto di vista organizzativo. Più di una volta Carfagna ha posto l’accento sull’affanno che caratterizza molti enti locali, anche per i tagli al personale, o le mancate assunzioni, che hanno caratterizzato le politiche d’indirizzo degli ultimi decenni. Il governo è già intervenuto con una serie di strumenti per affiancare, sostenere e, in qualche caso, potenziare la capacità gestionale delle amministrazioni. “In questo nuovo accordo – spiega il ministro – c’è la novità dei compiti di affiancamento ed eventualmente sostituzione affidati all’Agenzia per la Coesione Territoriale, che aiuterà a garantire il buon fine degli investimenti”.

Collaborazione istituzionale che, nelle parole della titolare del dicastero del Sud, si è sviluppata in maniera proficua soprattutto con il ministro delle Infrastrutture e la Mobilità sostenibile, Giovannini, “che ha dimostrato straordinaria sensibilità nei confronti del Sud e condivide la necessità che le nostre azioni, soprattutto per quello che riguarda il potenziamento delle infrastrutture, devono essere sempre tese alla riduzione dei divari territoriali”.  Un obiettivo che il Paese è pronto a cogliere, anche perché Giovannini annuncia che “il ministero ha rispettato tutti gli obiettivo del 2021 e rispetteremo come governo tutti quelli del 2022. Il nostro ministero ha già fatto una serie di riforme previste per il secondo semestre del 2022. Con gli interventi dei prossimi giorni completiamo le riforme 2022 con sei mesi di anticipo”.

Nel nuovo accordo di partenariato trasmesso a Bruxelles trovano spazio alcune novità assolute, come l’estensione del Pon Metro alle città medie del Mezzogiorno per la riqualificazione delle periferie, il Pon Salute, l’uso di fondi per l’assunzione di nuove professionalità nella PA. Ma la concentrazione maggiore di risorse è riservata alle azioni che dovranno portare al raggiungimento degli obiettivi della transizione ecologica e digitale, il tavolo sul quale il Mezzogiorno giocherà le sue principali carte.


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