Ambiente

INVERNO CALDO

di Angelo Vitale -

SALONE COLDIRETTI PUGLIA BILANCIO ANNATA AGRARIA 2022 TRA GUERRA E CLIMA PAZZO ESPOSIZIONE PRODOTTI ALIMENTARI VARI


Un inverno che non è inverno, una finta primavera e un clima impazzito che con temperature anomale manda la natura in tilt. Coldiretti, dal suo osservatorio in Puglia, lancia l’allarme sulle mimose già rigogliose e sbocciate al Sud, con i fiori gialli pronti alla raccolta più di due mesi prima della tradizionale festa della donna dell’8 marzo. Il pericolo è ormai costante, con il rischio che le rapidissime ondate di gelo notturno e delle prime ore della mattina brucino fiori e gemme di piante e alberi, impossibilitati a vivere la ciclica fase di quiescenza, dopo il risveglio anticipato con le fioriture anomale già dallo scorso mese di novembre.
Il clima minaccia l’agricoltura della regione del Mezzogiorno che anche nel 2022 ha perso il 21% della produzione e il 6,2% in valore, con la siccità che fastto andare in sofferenza 1/3 delle produzioni, da oltre il 50% delle olive al 35% della frutta. Ma il fenomeno della tropicalizzazione del clima è generalizzato e determina la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, la maturazione contemporanea degli ortaggi, danni con il gelo alle coltivazioni invernali di cavoli, verze, cicorie, e broccoli.
Incerto, al momento, il futuro di alcune delle produzioni più tipiche del florovivaismo come il ciclamino, il lilium o il ranuncolo, con il caro bollette che ha un doppio effetto negativo, perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo del freddo e dell’inverno. Il costo dell’energia si riflette. secondo Coldiretti, in tutta la filiera agroalimentare e riguarda le attività agricole, la trasformazione, la distribuzione ed i trasporti.
Per le operazioni colturali, gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Alle stelle anche i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, prodotti di estrazione come il perfosfato minerale al +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%). Mentre l’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre, i sistemi per l’essiccazione dei foraggi, il mercato delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio che ha vissuto una forte trasformazione in conseguenza degli effetti della guerra russo-ucraina.

Una situazione generale che riporta in primo piano l’attesa di una strutturale manovra di investimenti ed opere sull’intero territorio nazionale a favore della risorsa acqua nello scorso anno minacciata dall’aumento della siccità. Il mondo dell’agricoltura, sottolinea Coldiretti, è da sempre impegnato per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idroesigenti. Ma la sopravvivenza dei sistemi agricoli e del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare esigono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque. E opere infrastrutturali per potenziare la rete di invasi sui territori, la creazione di bacini e anche l’utilizzo delle arre delle ex cave per raccogliere l’acqua piovana.

Torna alle notizie in home