Israele, Ben-Gvir contro Belgio ed Europa: “Proveranno il terrorismo”
Il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir ha duramente criticato la decisione del Belgio di procedere con il riconoscimento di uno Stato palestinese all’interno delle Nazioni Unite e “minacciato” l’Europa. L’esponente del governo Netanyahu ha scelto parole particolarmente dure per commentare l’iniziativa europea, accusando Bruxelles di cedere a quella che definisce una vera e propria manipolazione politica.
“I Paesi europei che si abbandonano all’ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas – ha affermato Ben-Gvir – finiranno per sperimentare il terrore in prima persona. Qui in Israele, c’era chi un tempo credeva a tali illusioni, e il risultato sono stati stupri, omicidi e massacri. Invece di premiare il terrore, il mondo libero deve unirsi contro di esso“.
Vittime a Gaza: 17 morti negli attacchi
Nel frattempo, a Gaza continua a salire il bilancio delle vittime. Secondo quanto riferito da Al Jazeera sulla base di fonti ospedaliere della Striscia, almeno 17 palestinesi sarebbero stati uccisi dalle prime ore del mattino a causa di una serie di attacchi israeliani.
Alcuni dei morti facevano parte di un gruppo che stava tentando di raggiungere i punti di distribuzione degli aiuti umanitari, mentre altri sono rimasti uccisi o feriti durante bombardamenti aerei che hanno colpito abitazioni civili a Gaza City e a Deir el-Balah. La situazione sanitaria rimane critica, con ospedali al collasso e scarsità di medicinali e generi di prima necessità.
In un clima di forte tensione, l’ufficio del presidente israeliano ha annunciato che Isaac Herzog si recherà giovedì in Vaticano per una visita ufficiale. L’incontro con papa Leone XIV, promosso dalla Santa Sede, avrà come temi principali gli sforzi internazionali per favorire la restituzione degli ostaggi detenuti a Gaza, la lotta contro l’antisemitismo a livello globale e la tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente.
Herzog incontrerà anche il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e visiterà la Biblioteca Vaticana. La visita è considerata un momento importante per rilanciare il dialogo con la Chiesa cattolica in un momento di forte isolamento politico per Israele.
Netanyahu e le frizioni interne con l’Idf
Sul fronte politico interno, emergono tensioni tra il governo e l’esercito. Durante una lunga riunione del gabinetto di sicurezza, il primo ministro Benyamin Netanyahu avrebbe rimproverato il capo di stato maggiore Eyal Zamir, chiedendogli esplicitamente di sospendere i briefing dell’esercito con i media.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Ynet, Netanyahu avrebbe dichiarato che “questi briefing danneggiano la coesione e lo spirito combattivo e non sono legittimi in una democrazia”. Ha poi aggiunto: “Si può discutere all’interno della stanza, ma all’esterno ci deve essere un pugno di ferro e un fronte unito”. Zamir non avrebbe replicato alle critiche del premier.
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