Israele bombarda gli sfollati a Khan Younis
epa11042016 Smoke rises following Israeli air strikes in Khan Younis town during the Israeli operation in the southern Gaza Strip, 23 December 2023. More than 60 members from two families were killed after an Israeli air strike, the Palestinian civil defense said. Israeli forces resumed military strikes on Gaza after a week-long truce expired on 01 December. More than 15,000 Palestinians and at least 1,200 Israelis have been killed, according to the Gaza Government media office and the Israel Defense Forces (IDF), since Hamas militants launched an attack against Israel from the Gaza Strip on 07 October, and the Israeli operations in Gaza and the West Bank which followed it. EPA/MOHAMMED SABER
Il quartier generale della Mezzaluna Rossa palestinese di Khan Younis è stato bombardato dagli israeliani. A renderlo noto su X è stata l’organizzazione, specificando che sono rimasti feriti alcuni dei tantissimi sfollati che si sono rifugiati nell’edificio. Decine di aerei da combattimento dello Stato ebraico hanno attaccato più di 100 obiettivi a Gaza, secondo quanto hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf). Tra questi ci sarebbero stati tunnel e installazioni militari di cui si è servito Hamas. Una cellula terroristica a Jabalia, sospettata di aver tentato di piazzare esplosivi vicino a un carro armato israeliano, è stata eliminata durante la notte scorsa.
In un intervento alla commissione parlamentare per la sicurezza e la difesa, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che Israele è attaccato su sette fronti, e che su sei di essi ha già reagito. “Siamo stati attaccati da Gaza, Libano, Siria, Cisgiordania, Iraq, Yemen ed Iran. Abbiamo reagito ed operato contro sei di quei fronti”, ha spiegato, senza tuttavia menzionare quali di essi fosse il settimo.
Chiaro il suo avvertimento: “Voglio dirlo in maniera esplicita: chiunque opera contro di noi rappresenta un obiettivo potenziale. Non c’è immunità per alcuno”. Hamas giura vendetta per la morte di Musavi, ufficiale dei Guardiani della Rivoluzione islamica, i Pasdaran iraniani, ucciso in un’azione nella zona della capitale siriana Damasco attribuita agli israeliani: “L’assassinio per mano dell’occupazione sionista di Riza Musavi in territorio siriano è un crimine, un’aggressione vigliacca e una violazione flagrante della sovranità di un Paese arabo”.
“I crimini del nemico sionista, dentro e fuori la Palestina, non avranno successo nel rompere la volontà del nostro popolo e della nostra nazione, né a fermare la nostra continua resistenza fino alla sua sconfitta ed espulsione dalle nostre terre”, hanno assicurato i miliziani palestinesi, prima di rivolgere le condoglianze “ai fratelli dei Guardiani della Rivoluzione islamica” e alla famiglia del “martire”.
Dura la presa di posizione di Teheran. “L’uccisione del membro dei Guardiani della rivoluzione Seyyed
Razi Mousavi in Siria da parte del regime sionista merita certamente una punizione e i sionisti dovrebbero attendere la punizione dell’Iran”, ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa iraniano Reza Talainik, sottolineando che Israele “e i suoi elementi saranno tormentati dal tempo in cui dovranno attendere la vendetta”. “La mossa israeliana ha indicato la sua natura terroristica e guerrafondaia, poiché il regime ha violato la sovranità della Siria e ha cercato di creare insicurezza in quel Paese”, ha rincarato la dose Talainik citato dall’Irna.
“La guerra di Gaza finirà con il fallimento e il collasso dei sionisti. Anche gli Stati Uniti, la cui natura selvaggia e ingannevole è stata rivelata al mondo, dovranno affrontare il fallimento perché sono partner di Israele nei suoi crimini”, ha proseguito. Sono 20.915 le persone rimaste uccise dall’inizio dell’offensiva israeliana nell’enclave palestinese, secondo il portavoce del ministero della Sanità di Gaza.
Il sistema di difesa aerea egiziana ha abbattuto nei pressi del resort sul Mar Rosso di Dahab un drone che si ritiene sia stato lanciato dai ribelli Houthi dallo Yemen. Lo hanno rivelato fonti militari. Testimoni hanno parlato di una potente esplosione ed hanno visto un oggetto che cadeva dal cielo a circa 2 chilometri a largo della costa, stando a quanto riportato da AlQahera News. L’aeromobile a pilotaggio remoto, che si ritiene fosse stato lanciato verso il territorio israeliano, è stato centrato all’interno dello spazio aereo egiziano perché costituiva una chiara minaccia alla sicurezza nazionale.
Gli Stati Uniti hanno risposto ad una serie di attacchi contro le basi americane in Iraq con raid di precisione “necessari e proporzionati” ai danni delle milizie filoiraniane che operano nell’area. A confermare il tutto è stato il ministro della Difesa Lloyd Austin. Allo stesso tempo, Austin ha avvisato che Washington è determinata e preparata ad adottare ogni misura necessaria per proteggere i militari e le strutture Usa nella regione.
Il governo iracheno ha parlato di “un chiaro atto ostile” degli Stati Uniti. “Questi passi minano le relazioni bilaterali e complicheranno i modo in cui raggiungiamo intese attraverso un dialogo collaborativo teso a mettere fine alla presenza della coalizione internazionale”, è scritto in un comunicato.
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