Esteri

Israele conferma raid nel sud del Libano: telefonata tra Meloni e il presidente libanese Mikati

di Eleonora Ciaffoloni -


Al terzo giorno del riacceso conflitto tra Israele e Hamas, hanno cominciato a suonare le sirene di allarme antimissili anche al confine tra Israele e Libano. Sono stati segnalati bombardamenti israeliani nel sud del Libano, confermati da fonti locali citate dalla France Presse e, poco dopo anche dal governo di Tel Aviv che confermato “raid con elicotteri” in Libano.

In mattinata l’esercito israeliano ha fatto sapere che alcuni sospetti miliziani si sono infiltrati dal Libano in territorio israeliano. “I soldati – ha detto il portavoce – si sono dispiegati nella zona”. Ai residenti di numerose località è stato detto di chiudersi in casa. Secondo alcuni report “almeno 4 terroristi sono coinvolti in sparatorie” con i soldati israeliani.

Poco dopo, la notizia di dodici razzi che sarebbero stati sparati dal sud del Libano verso Israele. A riferirlo la tv panarabo-saudita al Arabiya con una scritta in sovrimpressione “urgente” e citando il proprio corrispondente nel sud del Libano.

Subito dopo è stata la tv la tv al Manar degli Hezbollah libanesi a smentire la notizia del lancio di razzi dal sud del Libano verso Israele. Inoltre, il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib aveva precedentemente affermato nelle ultime ore di aver ricevuto la garanzia dai vertici di Hezbollah che il partito armato filo-iraniano “non interverrà nel conflitto in corso tra Hamas e Israele” se non sarà attaccato dagli israeliani. Citato dall’agenzia libanese al-Markaziya, Bou Habibha detto: “Hezbollah ci ha promesso che non intende intervenire nella guerra a Gaza, a meno che Israele non commetta un’aggressione” nei confronti del Libano

Tensioni Israele-Libano: Giorgia Meloni in contatto con il primo ministro Najib Mikati

Palazzo Chigi fa sapere che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il primo ministro della Repubblica libanese, Najib Mikati.
Meloni ha riaffermato la volontà dell’Italia di continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano in questo delicato frangente e ha auspicato un rapido decremento del conflitto, evitando un allargamento che avrebbe conseguenze incalcolabili per tutta l’area.

L’Italia conta uno dei contingenti più numerosi in assoluto nel Sud del Libano e riveste quindi un ruolo di primo piano nella moderazione delle tensioni. Sono più di un migliaio i militari italiani sul territorio per la cosiddetta Unifil, la forza di interposizione creata alla fine degli anni Settanta con lo scopo di governare le tensioni fra Libano e Israele e ancora oggi finanziata dall’Onu. “Le nostre forze rimangono nelle loro posizioni”, riferisce Unifil, aggiungendo che i militari stanno continuando a lavorare per la pace.


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