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Esteri

Israele: “I resti consegnati da Hamas non appartengono a ostaggi israeliani”

di Redazione Web -


Hamas ha consegnato a Israele, attraverso la Croce Rossa Internazionale, i resti “parziali” di tre persone, tutti ostaggi israeliani. Tuttavia, secondo quanto riportato dal Times of Israel, le autorità israeliane hanno escluso che si tratti di ostaggi israeliani.

La notizia è stata confermata anche dal Jerusalem Post, che cita i risultati dei test del Dna condotti presso l’Istituto di Medicina Legale di Abu Kabir, a Tel Aviv. Le analisi, secondo quanto riferito, avrebbero chiarito che i resti non corrispondono a nessuno dei cittadini israeliani rapiti o dispersi durante il conflitto in corso.

Il comunicato della Croce Rossa Internazionale

La Croce Rossa Internazionale (Cicr) ha fatto sapere di aver assistito alla restituzione dei resti su richiesta e con l’approvazione di entrambe le parti. “Il Comitato Internazionale della Croce Rossa, in qualità di intermediario neutrale, ha assistito questa sera, su richiesta e con l’approvazione di entrambe le parti, la restituzione dei resti di tre corpi alle autorità israeliane. Il processo di identificazione è di competenza delle autorità competenti in Israele e sarà da loro effettuato”, si legge nella nota ufficiale diffusa dal Cicr.

Secondo quanto riportato dai media locali, Hamas non avrebbe specificato a chi appartenessero i resti al momento della consegna. La riconsegna è avvenuta nella notte. I corpi sono stati presi in consegna dalle truppe dell’Idf, che li hanno poi trasferiti per le procedure di identificazione.

Solo due giorni fa, sempre tramite la Croce Rossa, Hamas aveva restituito i corpi di due ostaggi israeliani uccisi. Amiram Cooper e Sahar Baruch, confermati dalle autorità dopo le verifiche forensi.

L’episodio degli ostaggi arriva in un contesto di crescenti tensioni tra Israele e Hamas, mentre proseguono i raid nella Striscia di Gaza e i negoziati indiretti per una nuova tregua restano in stallo. La questione degli ostaggi continua a rappresentare uno dei nodi centrali del conflitto, con oltre un centinaio di persone ancora considerate disperse o trattenute a Gaza.


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