Esteri

Israele-Palestina tensione alle stelle Striscia di Gaza colpita dai missili

di Martina Melli -


Giovedì notte Israele ha colpito la parte centrale della Striscia di Gaza.
In una dichiarazione rilasciata alle ore 2.41, l’esercito israeliano ha confermato l’attacco.
Poche ore prima, a quanto dichiarato dai militari israeliani, erano stati intercettati dei missili provenienti dal territorio palestinese.
Secondo fonti della sicurezza locale e vari testimoni, i primi raid – almeno sette – hanno colpito un centro di addestramento delle Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato del movimento islamista palestinese Hamas.
Il centro si trova nel campo profughi di al-Maghazi, nella zona centrale della Striscia.
Un secondo round di attacchi aerei ha preso di mira il centro di addestramento delle Brigate al-Qassam a sud-ovest di Gaza City.
Gli attacchi sarebbero stati scatenati, il giorno prima, “dal lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele”.
Dopo il primo attacco, un giornalista dell’Afp ha detto di aver visto due razzi venir lanciati contro Israele.
Altri testimoni hanno dichiarato che molti altri missili sono stati fatti partire da varie località. Gaza, popolata da ben 2,3 milioni di persone, è sotto il blocco israeliano da quando Hamas ha preso il potere nel 2007. D a allora il conflitto, attivo o sopito, è perenne.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), un gruppo armato palestinese laico, ha dichiarato di aver lanciato razzi a salve su Israele giovedì mattina, in risposta agli attacchi aerei e all’ “aggressione sistematica” contro i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.
L’accusa delle carceri si riferisce infatti, a una dichiarazione di Itamar Ben-Gvir (tra i cui incarichi c’è anche la sovrintendenza alle carceri). Il ministro della sicurezza nazionale infatti, mercoledì scorso, ha dichiarato che avrebbe portato avanti i suoi piani per inasprire le condizioni dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane.
Secondo Ben-Gvir, il recente attacco missilistico è dovuto proprio a questo, alla recente decisione di chiudere due panetterie gestite da militanti palestinesi nelle carceri israeliane, dopo averle definite parte dei “benefici” ingiustificati di cui vantavano i terroristi”.
“Il lancio da Gaza non indebolirà la mia determinazione a continuare a lavorare per cambiare le condizioni detentive dei terroristi assassini”, ha commentato il ministro. Il servizio penitenziario israeliano ha affermato che i problemi sono iniziati venerdì scorso quando dozzine di prigionieri palestinesi che celebravano il terribile attacco fuori da una sinagoga a Gerusalemme est, sono stati messi in isolamento.
All’inizio di questa settimana, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha concluso il suo tour in Medio Oriente senza alcun successo nel ridurre le tensioni tra israeliani e palestinesi, affermando che”fondamentalmente spetta a loro” porre fine alla violenza dopo giorni di spargimento di sangue. Blinken, durante gli incontri in Israele e nella Cisgiordania occupata, ha affermato di aver percepito “profonda preoccupazione per l’ attuale direzione del conflitto”. Tuttavia, oltre a chiedere una “riduzione dell’escalation”, non ha proposto soluzioni nè alcuna iniziativa americana. Da quando l’estrema destra ha preso il controllo del Governo israeliano, la tensione è persino aumentata: la scorsa settimana, uno dei raid israeliani più letali da decenni in Cisgiordania, ha ucciso 10 palestinesi nel campo profughi di Jenin. Il giorno successivo, un uomo palestinese ha ucciso sette israeliani fuori da una sinagoga a Gerusalemme Est, nel peggior attacco di questo tipo di recente memoria.
Dall’inizio della settimana, sono state uccise quasi trenta persone, e non soltanto a causa dei raid aerei: si sono registrate anche rappresaglie, sparatorie e sommosse in strada.

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