Esteri

Israele sta comprando 40mila tende: si stringe per l’assalto a Rafah

di Ernesto Ferrante -


Israele sta acquistando 40mila tende per preparare l’evacuazione di centinaia di migliaia di palestinesi da Rafah, nel sud di Gaza. E’ quanto ha affermato un funzionario israeliano all’Associated Press. La notizia è stata successivamente ripresa dal Guardian. Nella giornata di ieri, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato che è stata fissata una data per l’invasione israeliana dell’ultima città dell’enclave situata al confine con l’Egitto, dove si stima che ci siano circa 1,5 milioni di palestinesi rifugiati.

Domenica 7 aprile, l’emittente israeliana Channel 13 tv ha riferito che lo Stato ebraico si sta preparando a dare inizio alle operazioni entro una settimana e che il processo potrebbe richiedere diversi mesi.

Quasi 400 cadaveri sono stati recuperati nei dintorni del più grande ospedale della Striscia, l’Al Shifa, dopo che le forze israeliane si sono ritirate dall’area la scorsa settimana. A denunciarlo è l’organizzazione di Protezione Civile di Gaza, citata da Sky News. Il portavoce dell’organizzazione, Mahmoud Basal, ha detto alla Cnn che il totale non include le persone sepolte nel terreno della struttura ospedaliera e che i lavoratori stanno ancora cercando di recuperare i corpi sepolti ad al Shifa.

Re Abdullah di Giordania, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente francese Emmanuel Macron hanno chiesto che “il fuoco a Gaza finisca adesso” e hanno invocato la Soluzione a due Stati. In un un articolo congiunto pubblicato dal Washington Post (Wp), i tre leader hanno sottolineato che “la violenza, il terrorismo e la guerra non possono portare la pace in Medio Oriente”. “La soluzione a due due Stati, hanno ribadito, è l’unico modo per garantire la pace e la sicurezza”.

La portavoce del governo spagnolo Pilar Alegria, ha reso noto che questa settimana Pedro Sanchez inizierà una “serie di viaggi, incontri e contatti con leader europei e internazionali” per “promuovere il riconoscimento della Palestina come Stato”.

Israele non avrà sicurezza “anche se Hamas sarà completamente sradicato”, senza che vi sia una sostenibile soluzione dei due Stati. A ripetere il concetto espresso da più parti è l’alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al Forum Nueva Economia di Madrid. Borrell ha rinnovato la sua richiesta di cessare il fuoco, rilasciare gli ostaggi e iniziare i lavori per una soluzione pacifica del conflitto tra Hamas e Israele. L’alto rappresentante ha ricordato “il tragico omicidio dei sette operatori umanitari” della ONG World Central Kitchen.

Il leader palestinese Muhammad Dahlan è arrivato al Cairo da Abu Dhabi con un aereo privato per una visita di più giorni in Egitto, durante la quale incontrerà una serie di alti funzionari e personalità e seguirà gli ultimi sviluppi dei negoziati tra mediatori egiziani, americani, del Qatar, di Hamas e israeliani. Monitorerà inoltre il meccanismo di arrivo di aiuti umanitari e di soccorso a sostegno della popolazione della Striscia di Gaza.

Poche ore fa Hamas ha fatto sapere che il movimento sta analizzando la proposta avanzata da Israele e informerà presto i negoziatori della sua risposta, osservando che “la posizione di Israele resta ostinata e non ha risposto a nessuna delle richieste del nostro popolo”.


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