Economia

Ita Lufthansa, l’Ue apre al matrimonio. Giorgetti attendista: “Tutto pronto”

di Giovanni Vasso -


Fumata grigia per la fusione Ita-Airways e Lufthansa, dall’Unione europea arrivano i primi ok propedeutici all’operazione. Il matrimonio più osteggiato dell’anno, nelle parole del ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti, torna d’attualità e i festeggiamenti, forse, sono un po’ più vicini. Ma, quando si parla di interessi del genere, che impattano direttamente sugli Stati membri, c’è ben poco da star certi. “Tutto può accadere – ha dichiarato a proposito Giorgetti a latere dell’incontro tenuto cogli industriali di Cremona  -, credo che convoleremo a nozze, però tutto può essere”. Il ministro è cauto e, allo stesso tempo, sarcastico: “Sono convocati sposa e testimoni, però potrebbe anche non presentarsi il don Abbondio della situazione”. Che non passeggia più riempiendosi gli occhi dello spettacolo di quel ramo del lago di Como ma attende disposizioni scartabellando faldoni tra Bruxelles e Strasburgo. “In questi giorni si è lavorato ancora molto intensamente, duramente. Diciamo che la data è fissata”. Ed è quella del prossimo 4 luglio.

L’ok della Commissione, o meglio dell’Antitrust Ue, potrebbe arrivare presto. A patto, però, che si verifichino alcune condizioni. L’operazione, o proseguendo nella metafora nuziale, il matrimonio Ita-Lufthansa si baserebbe sull’acquisizione, da parte della compagnia aerea tedesca, del 41% del capitale sociale di quella italiana, quota detenuta proprio dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Che, all’accordo, ci tiene in maniera particolare. Perché lo Stato ha bisogno di incamerare risorse importanti (solo il passaggio di quote porterebbe, nei forzieri italiani, qualcosa come 325 milioni di euro) e, dall’altro lato, ha ottenuto dai tedeschi rassicurazioni strategiche importanti sul futuro stesso della società sorta dalle ceneri della compagnia di bandiera.

Ma, come ogni matrimonio contrastato che si rispetti, la vicenda è più ingarbugliata di così. I fidanzati traditi, su tutti i francesi di Air France, hanno tentato di dividere le strade dei due sposi promessi dell’aria. Il caso, finito sulla scrivania dell’Antitrust Ue, ha allungato i tempi con le lungaggini della burocrazia europea. L’estate sarà decisiva.


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