Economia

ITALIA IN BOLLETTA

di Domenico Pecile -


Il sostegno a famiglie e imprese per le bollette, il disegno di legge annuale sulla concorrenza, quello per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici, il decreto legislativo sul Codice degli appalti. Questi gli argomenti clou di un Consiglio dei ministri conclusosi a tarda sera sia per la complessità delle problematiche, sia perché è cominciato con oltre un’ora di ritardo rispetto all’orario previsto. Il primo capitolo all’attenzione del Cdm – su proposta del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, verteva sul decreto, approvato, per le misure a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro bollette di luce e gas verteva sul rinnovo degli aiuti per le famiglie per pagare le utenze di luce e gas, ma anche interventi a favore del settore sanitario per un ammontare complessivo di risorse stanziate nel provvedimento pari a 4,9 miliardi di euro. Le misure a sostegno di famiglie e imprese contro, appunto, il caro bollette sono state ridisegnate su base trimestrale. Tutto questo con l’obiettivo di tenere conto dell’andamento del prezzo del gas (che fortunatamente si è ridotto senza tuttavia riportarsi al prezzo pre-crisi innestata dalla guerra in Ucraina) e avendo di mira la necessità di favorire il risparmio energetico. Per quanto concerne il gas è stata confermata nel prossimo trimestre (dal 1° aprile al 30 giugno dell’anno in corso) la riduzione dell’Iva al 5 per cento e l’azzeramento degli oneri di sistema. Per quanto concerne invece l’elettricità all’esame c’era la reintroduzione degli oneri medesimi, ma con una serie di aggiustamenti che il Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha valutato sempre con l’obiettivo dell’abbassamento delle bollette. In questa occasione gli aiuti si aggirano sui 5 miliardi rispetto ai 20 del precedente decreto, in virtù del fatto che il prezzo del gas è diminuito in maniera abbastanza evidente. Confermato anche il bonus sociale in forma estesa per le famiglie più in difficoltà a pagare le bollette. La soglia Isee per ottenere questo bonus è stata elevata – stando alle prime indiscrezioni – a 15 mila euri, ricomprendendo 4,5 milioni di famiglie. È stata prorogata anche l’aliquota Iva al 5 per cento per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano, in considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5 mila metri cubi è confermato soltanto per il mese di aprile e sarà in misura ridotta (pari al 35 per ceno dl valore applicato nel trimestre precedente). Previsti anche aiuti alle imprese alle quali è stato confermato il credito d’imposta che scatterebbe al superamento di una certa soglia del prezzo del gas, in 70 euro per megawattora. Al di sotto di questa soglia il credito d’imposta scenderebbe (condizionale d’obbligo perché appunto i lavori a tarda sera erano ancora in corso) dal 45 al 20 per cento per le imprese energivore e al 10 per cento per tutte le altre. Il nuovo decreto ha esaminato anche la introduzione di una novità: il bonus termici in vigore dal primo ottobre in coincidenza con l’inizio della stagione del riscaldamento nelle abitazioni. Sarà un bonus che sarà riconosciuto a tutte le famiglie indistintamente e non soltanto a quelle disagiate, producendo così un abbassamento del costo delle bollette proprio quando il prezzo del gas comincia a salire. Varate anche “Misure per la concorrenza” , che sono finalizzate a garantire un mercato più competitivo in alcuni settori specifici. Grande attesa c’era anche per il nuovo Codice degli appalti, fortemente voluto dal Ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini. Un Codice, questo che arriva sette anni dopo la riforma che fu firmata dagli allora ministri firmata da Delrio-Cantone, una riforma – era stato sottolineato più volte – mai decollata completamente e per questo più volte contestata perché ritenuta contenere diverse criticità. Quello cui ha puntato il ministro delle Infrastrutture è soprattutto il superamento della burocrazia per contrastare le tante lungaggini amministrative, soprattutto sul versante delle autorizzazioni da parte della sovrintendenza. Stando alle prime indiscrezioni, tra le tante novità il nuovo Codice punterà sull’affidamento diretto mentre per le opere di medio valore ci sarà la possibilità di scegliere. Previsto per tutti quei Comuni picoli che giocoforza non dispongono di personale negli uffici tecnici e che quindi sono impossibilitati a gestire in house tutte le vari procedure burocratico-amministrative degli appalti il cosiddetto appalto integrato.

Torna alle notizie in home