Economia

Italia, sorridi

di Giovanni Vasso -

GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO ECONOMIA


L’Italia può sorridere. Il Pil va meglio delle aspettative e, ora, se ne accorgono anche le agenzie di rating. Intanto l’inflazione fa segnare dei piccoli ma incoraggianti passi indietro che si riverberano anche sul carrello della spesa delle famiglie. L’estate può iniziare ma per il governo, che celebra la resilienza dell’economia e festeggia i buoni risultati e le migliori speranze per il prossimo futuro, è importante continuare a tenere la guardia alta.

Innanzitutto i numeri. Il prodotto interno lordo dell’Italia, secondo l’Istat, è aumentato dello 0,6% nel primo trimestre di quest’anno. I dati sono migliori di un decimale (+0,1%) rispetto a quelli già importanti pubblicati nella stima preliminare di aprile. La variazione acquisita per la stima annuale parla adesso di una crescita pari allo 0,9 per cento, in aumento rispetto a quella calcolata ad aprile quando era stata individuata nello 0,8. Ancora una volta è la domanda interna a trascinare il Pil. I consumi delle famiglie sono aumentati dello 0,3% e la domanda nazionale è salita di 0,7 punti percentuali. Se l’agricoltura rimane stazionaria, cresce l’industria (+0,2%) e aumentano i servizi (+0,8%). A proposito di numeri, secondo gli analisti di Moody’s il Pil nazionale crescerà, quest’anno, dello 0,8%. A spingere l’agenzia di rating a ritoccare sostanziosamente le previsioni italiane è stato il calco dei prezzi dell’energia, che spingono verso il basso i costi alla produzione e frenano l’inflazione, e “un inizio d’anno migliore” di quanto preventivato. Prima della correzione, per Moody’s l’Italia sarebbe cresciuta solo dello 0,3%. Se da una parte dà, però, dall’altra toglie. L’agenzia di rating comprime la crescita italiana prevista nel 2024 che passa a +0,4% rispetto al +0,6%.

A completare l’elenco dei buoni numeri che fanno sorridere il Paese c’è l’inflazione. Che dopo aver registrato un aumento ad aprile, è tornata a scendere ristabilendosi sui livelli registratisi a marzo scorso. A maggio, il livello dei prezzi è, su base annua, a +7,6% mentre l’inflazione di fondo scende a +6.1%. Buone notizie arrivano dal carrello della spesa. Che continua a costare molto alle famiglie ma che, adesso, ridimensiona il peso sulle tasche dei cittadini: +11,3%. Insomma, non c’è da stappare i magnum di champagne ma sicuramente c’è di che sorridere.

E infatti, il ministro all’Economia e alle Finanze Giancarlo Giorgetti applaude: “È un risultato incoraggiante, che accogliamo con giusto entusiasmo pensando che sia un buon segnale che diamo anche all`Europa. Continuiamo a tenere i conti in ordine, con responsabilità e serietà. I buoni risultati di crescita, voglio sottolinearlo – ha concluso Giorgetti – sono il frutto dell`impegno degli imprenditori e dei lavoratori, veri eroi dei nostri tempi”. Si è detto soddisfatto anche il ministro alle imprese e al Made in Italy Adolfo Urso che, su Twitter, ha affermato: “Le imprese italiane hanno saputo reagire al meglio alle sfide legate alla pandemia e all’invasione russa in Ucraina. Stiamo stupendo gli osservatori internazionali che avevano previsto nel 2023 un rallentamento dell’economia italiana o, peggio, la recessione. E invece il pil dell’Italia continua a crescere, più di Stati Uniti, Francia e Germania. Il mondo sta prendendo sempre più consapevolezza della forza delle nostre imprese: abbiamo dimostrato la tempra del sistema produttivo italiano, che si ritrova in testa con quelli delle grandi economie europee ed occidentali”.


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