Esteri

Mutazioni di guerra, Kiev affida il suo portavoce all’Ia

Negli ultimi giorni si sono registrati cambiamenti significativi nel conflitto in corso in Ucraina. Le parti belligeranti hanno introdotto delle novità che vanno dal campo comunicativo a quello squisitamente militare, il cui impatto andrà valutato con il passare dei giorni. Kiev ha deciso di affidare le sue dichiarazioni ufficiali di politica estera ad un portavoce creato dall’Intelligenza artificiale. Victoria Shi, questo il nome della “persona digitale” in abito scuro che, “per la prima volta nella storia”, leggerà le dichiarazioni ufficiali, pensate, scritte e verificate da specialisti in carne ed ossa.

L’IA, ha spiegato il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, “ci aiuta a creare solo la parte visiva” con un risultato frutto di un “salto tecnologico che nessun servizio diplomatico al mondo ha ancora fatto”. La scelta è stata dettata dall’esigenza di “risparmiare tempo e risorse”. A creare Shi è stato il team di “Game Changers” che ha anche realizzato contenuti di realtà virtuale relativi alla guerra.

L’aspetto fisico e la voce di Victoria si ispirano ad una persona reale: Rosalie Nombre, cantante ed ex concorrente della versione ucraina del reality show “The Bachelor”, molto seguita sul social Instagram. Per evitare mistificazioni, le dichiarazioni saranno accompagnate da un codice QR che le collegherà alle versioni testuali sul sito web del ministero.

I russi hanno fatto sapere di aver abbattuto quattro missili Atacms lanciati dalle forze ucraine contro la Crimea. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, “la notte scorsa è stato fermato un tentativo del regime di Kiev di condurre un attacco terroristico con missili tattici americani contro obiettivi nel territorio della Federazione russa”.

È il secondo attacco dopo quello contro un campo di addestramento a Mozhnyakivka, nella regione di Lugansk, nell’Ucraina orientale. “Newsweek” ha parlato di almeno 116 soldati russi uccisi dai sistemi missilistici tattici dell’esercito a lungo raggio, forniti dagli Stati Uniti, in grado di colpire obiettivi fino a 300 chilometri di distanza.

La Russia ha affermato di aver conquistato 547 chilometri quadrati di territorio ucraino dall’inizio dell’anno, uccidendo oltre centomila militari delle forze armate nemiche. A sostenerlo è stato il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, nel corso di un incontro con alti militari.

Oltre all’uso massiccio di droni e bombe aeree, avrebbe inciso anche l’aiuto di Pechino. “Le forniture della Cina di componenti per il doppio uso e di materiale all’industria bellica della Russia, è uno dei diversi fattori che ha spostato il vantaggio sul campo di battaglia in favore di Mosca, permettendo di accelerare la ricostituzione della forza militare russa dopo la straordinariamente costosa invasione”. A sostenerlo è stata Avril Haines, direttrice della National Intelligence, durante un’audizione al Senato americano.

Pur senza fornire armi letali, i cinesi avrebbero messo a disposizione degli alleati tecnologia e strumenti cruciali per la sua macchina bellica, ha aggiunto Haines, ritenendo comunque “improbabile che la guerra termini a breve tempo”.

“Bilanciamento” viene invece definito quanto sta accadendo in seno alla Difesa russa, dove è in crescita il peso politico di Alexei Dyumin, un tempo vicino a Yevgeny Prigozhin. L’Institute for the Study of War (Isw), nel suo ultimo rapporto, ha etichettato l’interlocuzione tra il presidente Vladimir Putin e Dyumin, come un tentativo per limitare il potere di Shoigu.

Il governatore dell’oblast di Tula ha annunciato miglioramenti nell’equipaggiamento delle unità militari russe con il materiale necessario indicato dai comandanti locali. Sul territorio da lui amministrato è stato anche aperto uno dei primi centri di formazione per operatori di droni in collaborazione con il ministero.

Direzione diversa anche per i raid. L’esercito russo ha lanciato un gruppo di aeromobili Uav dalla regione di Belgorod. Lo ha riferito l’aeronautica militare ucraina citata da “Ukrainska Pravda”.