Esteri

Kiev freddo e sete

di Ernesto Ferrante -


Nelle scorse 24 ore le truppe russe hanno effettuato 78 attacchi missilistici e 23 aerei e hanno sparato più di 70 razzi contro le posizioni dei soldati ucraini e le aree popolate. Lo ha riferito lo stato maggiore delle forze armate ucraine, precisando che “nel corso di un massiccio attacco a edifici residenziali e infrastrutture energetiche nelle regioni di Kiev, Vinnytsia, Lviv, Kirovohrad, Zaporizhzhia, Kharkiv e Donetsk, le forze di occupazione russe hanno lanciato 67 missili da crociera e fino a 10 Uav d’attacco Lancet. 51 razzi e 5 droni delle forze di difesa dell’Ucraina sono stati abbattuti”.
Ancora a singhiozzo le forniture elettriche e idriche. “Oltre il 70% dei residenti di Kiev è senza elettricità stamattina”. A scriverlo su Telegram è stato il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, aggiungendo che il ritorno di elettricità nella capitale dipende dal ripristino dell’equilibrio nel sistema di rete elettrica del Paese. Problemi anche a Odessa.
L’erogazione di acqua nella capitale è stata ripristinata. “Ma ci vorranno alcuni giorni perché l’erogazione torni a pieno regime”, ha spiegato il primo cittadino, precisando che continueranno a esserci problemi ai piani più alti “a causa della pressione insufficiente”.
Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di crimini contro l’umanità. Parlando in video al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il presidente ucraino ha affermato che la “formula del terrore” di Putin ha costretto “milioni di persone a rimanere senza rifornimenti energetici, senza riscaldamento, senza acqua, al freddo sotto lo zero”.
Servono negoziati per far cessare il fuoco “altrimenti ci sarà una totale distruzione dell’Ucraina”, “tutto è nelle mani dell’Ucraina”. A dirlo è stato il presidente bielorusso Alexsandr Lukashenko. Interrogato dai giornalisti a margine del summit Csto a Erevan, Lukashenko ha lanciato un terrificante avvertimento: “E’ duro, difficile, doloroso, ma devono farlo se vogliono riprendersi. Bisogna che si fermi. Altrimenti ci sarà una distruzione totale dell’Ucraina. Non sarà la perdita dell’essere uno stato, qualcosa che Putin aveva detto da tempo prima dell’operazione. Sarà la distruzione dell’Ucraina”. L’Unione Europea sta preparando un nono pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo ha confermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, parlando da Espoo, in Finlandia. “Stiamo lavorando duramente per colpire la Russia dove fa male, per ridurre ulteriormente la sua capacità di condurre una guerra contro l’Ucraina e oggi posso annunciare che stiamo lavorando a pieno ritmo su un nono pacchetto di sanzioni”, ha dichiarato la von der Leyen nel corso di una conferenza stampa.
Von der Leyen si è detta “fiduciosa” sulla possibilità di “approvare molto presto un tetto globale ai prezzi del petrolio russo con il G7 e gli altri principali partner”.
Mosca non ha intenzione di continuare a fornire petrolio ai Paesi che “sostengono il price cap”. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Riguardo eventuali negoziati, Peskov è stato chiaro: “La leadership ucraina ha ogni opportunità di riportare la situazione alla normalità. Ha ogni opportunità per risolvere la situazione, compiendo le richieste della Russia e, di conseguenza, fermando così tutte le possibili sofferenze della popolazione civile”.


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