Politica

La carica di Giuseppe “Diritti e precari per battere questa destra”

di Edoardo Sirignano -


Faccio il Conte con la sinistra. Il capo politico del Movimento rivela a “L’Identità” come non ha alcuna intenzione di dialogare con quei centristi, pur non facendo nomi, che ogni giorno non perdono tempo a gettare fango sui pentastellati e nei momenti del bisogno indossano i panni della stampella. “Chi fa finta opposizione – dichiara l’ex premier – e flirta continuamente con il centrodestra non ha nessuna possibilità di condividere un percorso con noi”.

Il riferimento è a quanto accaduto qualche giorno fa a Palazzo Madama, dove l’attuale presidente Ignazio La Russa è stato eletto grazie ai consensi della minoranza. Un chiarimento definitivo anche sul rapporto con i democratici: “Il Pd? Sta facendo il suo percorso – spiega. Noi facciamo il nostro, in piena autonomia. Non tutti hanno la nostra stessa intransigenza sulla difesa dei diritti, la giustizia sociale, la lotta al precariato e quella per la legalità: chi nell’opposizione vorrà alzare l’asticella delle sue battaglie, ci troverà già in trincea”.

Più di un semplice messaggio d’amore, quindi, verso quel mondo abbandonato dagli Scientologist del Nazareno e adesso in cerca di un riferimento forte e credibile.
“Serve a poco definirsi progressisti – evidenzia l’avvocato di Volturara Appula. Bisogna esserlo. Non esiste in Italia una forza politica che ha riformato il Paese come ha fatto il M5s su contrasto alla corruzione, sostegno alle fasce più deboli e transizione ecologica”. La stoccata, pur senza riferimenti, è probabilmente verso il Nazaraeno e indirizzata a Letta, che da qualche giorno a questa parte ha tolto i panni del professore e indossato quelli del militante, dell’uomo di trincea. A differenza di chi al momento non riesce a dialogare con la base e ritrovarsi su una proposta programmatica chiara, il leader dei gialli non utilizza giri di parole. Sarà il capo dei progressisti italiani, il leader dell’opposizione tra la gente e sul web, la spina nel fianco di chi ha le redini del governo. La premier designata non potrà permettersi di sbagliare davvero nulla. L’ex presidente del Consiglio, sin dall’inizio della consiliatura, evidenzia i controsensi e la mancanza di unità della nuova maggioranza. “Meloni – sostiene Conte – in campagna elettorale diceva che erano pronti, in realtà sono divisi su tutto. Il rischio è che venga minata la credibilità del nostro Paese: Berlusconi si scambia lettere d’amore con Putin, mentre in Ucraina si consuma una carneficina. Stiamo parlando di chi propone come primo atto parlamentare una legge contro l’aborto”.
Il numero uno dei pentastellati non ha intenzione di rinunciare alle battaglie che portate avanti negli ultimi anni e che hanno reso forza nazionale “il grillismo”, a partire dal tanto discusso reddito di cittadinanza: “Se i prossimi passi dovessero essere la cancellazione dei presidi che abbiamo costruito contro povertà, corruzione e cambiamenti climatici allora diamo un avviso ai naviganti: si scontreranno con la nostra opposizione durissima in Parlamento e nel Paese”.

I gruppi, guidati da Francesco Silvestri e Barbara Floridia, avranno gli occhi aperti su tutto. La strategia è quella di alzare i toni per differenziarsi dall’accozzaglia immaginata da Letta, che fino a questo momento, come dimostra il risultato delle ultime politiche, difficilmente è riuscita a centrare quei problemi che toccano da vicino il popolo italiano. Si tratterà, comunque, di un qualcosa di costruttivo, nuovo e condiviso con la base. Non ci saranno, confermano gli ambienti pentastellati, iniziative senza essere discusse con i territori, così come non ci saranno vie preferenziali per nessuno. L’idea è quella di recuperare l’idea di Movimento popolare, che nel 2018 e oggi dopo la fuoriuscita di Di Maio, ha permesso ai gialli prima di arrivare a essere determinante nel governo dell’Italia e ora a candidarsi come vera alternativa alle destre.


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