Editoriale

La democrazia ha perso (in tv)

di Adolfo Spezzaferro -


Ha vinto la democrazia ma a un prezzo che potevamo risparmiarci. Lo stop al confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein a Porta a porta da Bruno Vespa su Rai1 è stato decretato dall’Agcom perché andava bene a quattro liste presenti alle europee su otto. Parità dunque, ma serviva la maggioranza. Sono le regole e quindi è giusto così. Però la democrazia ci ha comunque perso qualcosa di indubbiamente importante: la possibilità per gli elettori di vedere la leader del principale partito di maggioranza e quella del principale partito di opposizione confrontarsi sulla loro visione dell’Unione europea. Ma anche la possibilità magari di invogliare i più giovani, spesso disamorati dalla politica, a recarsi alle urne, riducendo un poco l’astensionismo, fenomeno preoccupante e di certo non un sintomo della buona salute della rappresentanza democratica (sì, è vero: votare è un diritto-dovere, ma con la scusa del diritto, sempre meno fanno il proprio dovere). Ora che è saltata la formula del duello moderato da Vespa, non è escluso che lo stesso conduttore non trovi altre soluzioni. Così come non è escluso che Schlein e Meloni si confrontino altrove, sulle reti private. Però un dato è certo: chi cavalca questa vicenda dicendo che ha vinto la democrazia è in totale malafede. Per non parlare di Giuseppe Conte. La sua esultanza è irritante e vergognosa. Per due ragioni: è evidente che il presidente del M5S si era opposto perché soffre del fatto che vorrebbe esserci lui, al posto della Schlein; quando l’attuale manettaro capopopolo della sinistra era premier, nell’era Covid, e ci deliziava con i suoi Dpcm a tutto spiano, aveva il 100% dello spazio televisivo pubblico. Un’anomalia da pandemia, si dirà. Una duplice punizione – visto il lockdown – diciamo noi. Conte, che vorrebbe fare il leader delle opposizioni e spera di superare la leader del Pd alle europee (scenario improbabile), ha invitato la premier Meloni a misurarsi con i rappresentanti di tutte le forze politiche. Ma da Fratelli d’Italia tagliano corto: la premier “ha già perso troppo tempo”. Mentre infiamma la polemica politica – l’ok al confronto in tv è arrivato solo da FdI, Lega, Pd e Stati uniti d’Europa, si sono opposti il M5S, l’Alleanza Verdi e Sinistra, Forza Italia e Azione -, Vespa ribadisce che “tutte le forze politiche hanno sempre avuto e sempre avranno il giusto spazio nelle nostre trasmissioni”. “E nel 2024 i quattro partiti favorevoli al confronto rappresentano il 63,32% delle forze parlamentari. L’esasperazione della par condicio non giova a nessuno. Non a caso i tecnici ne invocano da tempo la revisione. Si avrà il coraggio di farlo?”, si chiede il padrone di casa di Porta a porta. Pure la Schlein non l’ha presa bene, ovviamente. La segretaria del Pd va all’attacco dei partiti di sinistra che l’hanno boicottata: “C’è chi ha preferito rinunciare a un’opportunità di confronto in prima serata per spiegare le proprie idee pur di negarla alle due donne che guidano i primi due partiti del Paese”. Impossibile non pensare a una vendetta in tipico stile da rosiconi. Lo ripetiamo, l’Agcom ha applicato le regole ma non è vero che la democrazia abbia trionfato. Né sarebbe giusto vedere i duelli su La7 da Mentana, come chiede Conte. Il servizio pubblico è la sede istituzionale, quindi la più consona. Poi ovvio che se vorranno, i vari leader si confronteranno dove potranno. Ma niente Meloni, come spiega FdI, che prende atto dello stop al duello da Vespa e “conferma la disponibilità al confronto attraverso i propri rappresentanti politici, senza far perdere ulteriore tempo alla presidente del Consiglio”. La democrazia ha perso, in verità.


Torna alle notizie in home